ANNO 148S. 119 Si radunarono poscia i cinque soliti correttori della promissione ducale; e finalmente gli elettori per la scelta di un nuovo doge. Questi, il giorno 19 novembre, elessero Marco Barbarigo, il cui principato non durò che nove mesi appena. 11 Sanudo, che viveva appunto a quei giorni, ci narra di lui le seguenti particolarità. « Era procuratore di san Marco; e quel giorno, in cui fu » eletto, piovve, e portava in testa il capuccio nero all’antica, che * soli tre mantennero 1’ uso del portare il capuccio ; questo doge, • ser Piero de’ Priuli procuratore, e ser Nicolò Giorgi da santa » Maria Zubenigo quondam ser Marino ; tutti gli altri di Venezia » portavano berette e becchetto sulla spalla. Ma questi tre non » vollero lasciare 1’ usanza antica. Questo doge aveva quattro » figliuoli .... e tre figliuole .... Aveva questo doge un fratello » ser Agostino, che fu capitano a Padova, il quale in suo luogo a » dì 27 novembre fu eletto procuratore. Questo Marco Barbarigo » per la sua bontà e sufficienza e ottima pratica al governo pub-» blico fu creato doge; e portava becchetto d’ oro attorno il collo » essendo doge, per avere il collo molto lungo. » • CAPO XXXV. Il papa chiede alla repubblica un sussidio di truppe : disgusti con lui. La poca lealtà del re di Napoli, per la quale Innocenzo Vili aveva conosciuto il suo bisogno di farsi amici i veneziani, manife-stossi vieppiù alloraquando questo principe si collegò cogli Orsini, e colle armi ne coadjuvò la ribellione contro il pontefice. Innocenzo allora domandò assistenza alla repubblica nostra, la quale non tardò a condiscendere alle sue istanze, per avere così novella occasione, oltreché di acquistarsi merito presso la santa sede, anche per dare sfogo al proprio astio contro il molliforme animo di Ferdinando. Ma pria che il senato si determinasse ad inviargli