22 LIBRO XXV, CAPO VH. uomini Ira fabbri, muratori e falegnami vi furono impiegati per sollecitarne il lavoro. Tra le varie dimostrazioni di allegrezza c da ricordare un epigramma, che portato dal Sanudo, merita d’essere qui pure inserito. EPIGRAMMA IN FICAROLVM. Ficus acerbus eram, ferro quoque ilurìor omni, tierculei quondam spesque salusque ducis. Nunc prostratus humo disiectos undique ramos, Possidet Adrìacis qui dominatili' aquis. Jani pete bacchcjos pinguis ficedula ramos ; Quo lippas ficus nunc Leo fortis amet. Peclora lumie manu celeri, Ferrarla, certe Estensis perii sola columna dumus. Occubui, hec me texerunt Herculis arma. Tanta est, heu! Venetis gloria, fama, decus. Amo 1421. DIE VLTIMA JvNII. CAPO VII. Avvenimenti navali della flotta nostra in assistenza del papa. Siccome la repubblica col favorire e proteggere il conte Gerolamo lliario, nipote del papa, s’ erano guadagnata la protezione di lui e lo avevano indotto alla loro alleanza ; così 1’ avversione dei partigiani del re Ferdinando contro il detto conte lo spinse a misure di severità e di durezza contro di loro. • A Roma, dice il nostro • Sanudo, due cardinali, che erano nemici del conte Gerolamo, per • comandamento del pontefice in castello furono ritenuti, cioè il • Savello e il Colonna, per la qnal novità uno dei Savelli non po-» tendo tollerar tal ingiuria a casa Savella fatta, essendo al soldo » del conte Gerolamo, fuggì con li suoi cavalli presso il duca di » Calabria, onde da poi il papa dubitando della fede del cardinale