co LIBRO XXÌ, CAPO XIX. del mese, in sulla mezzanotte, disposte le truppe sulla riva del Po in ordine di battaglia, assalirono quella terra. Sforza Visconte col oonte Pietro Bergamini, che la presidiavano con troppe milanesi, li lasciarono avvicinare alle mura; poi fecero su di loro una scarica generale di balestre e di artiglierie, sicché li scompigliarono alquanto. Ed approfittando di quello scompiglio, tentarono eglino una coraggiosa sortita, per cui li sbaragliarono intieramente, li posero in fuga, e gT inSègùirontì sino agli alloggiamenti. Tuttavolla non ne furono uccisi «he dodici soltanto; bensì tra soldati e galeotti ne rimasero feriti intorno a trecento. Un’ altra impresa tettarono i nostri nella parte inferiore del Po di Volano. Il senato fece sapere a Vittoie Soranzo, comandante della flotta nel Po di Primaro, esservi certa intelligenza iti Massa-fiscaglia, per cui sàrebbesi facilmente guadagnato quel luogo : gli ordinò pertanto, eh’ egli a quella volta si dirigesse con la sua armata. Ma il Soranzo vi mostrò ripugnanza, adducendo a pretesto, che le sue genti erano composte di stratioti, i quali, non avvezzi a Combattere in terra senza un condottiero che li guidasse, guastavano poi ogu’ impresa per la troppa loro avidità della preda. Tut-iavolta gli fu d’'uopo obbedire. Andò egli adunque da Primaro a Volano, e poscia a Tieni, ove sorgeva una torre, custodita da Giannantonio Ventimiglia. Il Soranzo non si curò di assalirla; passò innanzi sino a Massafiscaglia. Ivi di notte sbarcò 2000 fanti, 200 stratioti, e quaranta uomini d’ altre armi. Atterrito per la sorpresa il presidio, che custodiva quel luogo, si diede alla fuga, lasciandovi prigioniero il comandante Pier Andrea Gentile di Corsica, il quale di poi fu lasciato libero ad istanza del doge di Genova. Ma i vincitori, siccome aveva predetto il loro comandante, abbandonatisi al saccheggio, furono colti dal conte di Pitiglianó, il quale, avutone avviso per mezzo di una spia, giunse frettolosamente da Ferrara giù per la corrente del fiume con alcune squadre di soldati, e scagliatosi sopra di loro ne uccise ottanta e ne fece prigionieri intorno a seicento, tra cui il sopracomito di galera