322 LIBRO XXVIII, CAPO VI. per la nuova ripulsa, ratificò con solenne bolla (lei di 9, o, secondo altri, del dì 19, e, secondo altri ancora, del dì 29 marzo 1509, l’alleanza di Cambrai, con dichiarazione espressa, eh’ egli non farebbe alcun passo ostile contro i veneziani, se prima il re di Francia non avesse dato principio alla guerra. CAPO VI. Dichiarazione di guerra ai veneziani. Compiuta adunque la solennità di quell’atto per la sottoscrizione del pontefice, seppesi avere aderito a quella lega, alcuni giorni prima, con moltissima segretezza, anche il re Ferdinando il cattolico : e poscia vi entrarono eziandio i duchi di Savoja e di Esle, cd il marchese di Ferrara (1). A tenore dei patti, il re di Francia mandò un araldo ad intimare ai veneziani la guerra. Incaricato a questo uffizio fu Mongioia, capo dei suoi araldi (2): il quale si presentò al doge e al senato il dì 16 aprile 1509, ed in nome del suo signore dichiarò, che, avendo i veneziani mancato all’ amicizia del re Luigi XII col favorire i nemici di lui, ed essendosi allontanati dai patti conchiudendo senza sua saputa una tregua coll’ imperatore, il re suo signore rinunciava ad ogni amicìzia con loro, rimoveva ogni concordia, scioglieva ogni unione, annullava ogni passala e presente pace ed ogni speranza di futura, e promettevagli, per parie della lega, inimicizia ed odio mortale, guerra per terra e per mare, senza tregua veruna, risoluto di non rimuoversi giammai da questo proponimento, finche non avesse annullato intieramente la potenza della repubblica di Venezia. Alle (i) Con questa occasione, il duca di Sa- (2) Ved. Marco Guazzo, Historie di voja portò in campo di bel nuovo le sue tutte le cose degne di memoria nel mon- ragioni sopra il regno di Cipro. Se ne pos- do per terra et per acqua successe, qual sono vedere i capitoli presso il Lunig, Cod. hanno principio V anno MDIX. Diplom [tal, tono. I, art. LIV del cap. 11.