ANNO 1^8^. 99 comunicato anche a loro il breve contro di essa, ed avesse fatto a loro caldissime istanze perchè non abbracciassero il partilo della medesima; lultavolta concessero libero passaggio nei loro stati alle truppe, che Renato di Lorena inviava a servizio di lei, in ajulo delle fazioni militari, che si andavano preparando nella Lombardia. CAPO XXVII. Mosse delie armate in mare e nella Lombardia. Imperciocché, sebbene i confederati raccolti in Cremona non avessero deliberato assolutamente di portare la guerra nella Lombardia per costringere i veneziani a ritirare da! territorio ferrarese le loro truppe ; tutlavolta, stimolati dalle pontificie istigazioni, espresse nella bolla suddetta, risolsero di dar esecuzione a quel progetto, perciocché in esso vedevasi tutty la probabilità di felice riuscita per la loro causa. Ed intanto Ferdinando re di Napoli in sulla primavera dell’anno 1 ^84, armò trentatrè legni tra fuste e galere, ed alcune navi; e ne costituì comandante il proprio figlio don Federico. Il quale venne con questa flotta, danneggiando i veneziani sino ad Ancona, e prendendo una nave Giustiniana, eh’ era noleggiata a Stefano Contarmi. Subito il senato decretò il comando generale della flotta veneziana ad Jacopo Marcello ; lo spedì nell’ Istria a raccogliere quanto più potè galere e fuste e navi di ogni grandezza ; gli unì l’armata, eh’ era nel Po di Primaro, ed altre cinque galere, eh’ erano destinate pel viaggio di Barbaria ; per guisa, che ne risultò un’ armata di cento legni, a un bel circa. Gli comandò quindi, che dovesse in qualunque modo investire la flotta napoletana, ovunque gli fosse fatto di trovarla. Ed attaccolla infatti a Zara, ove appunto 1’ aveva raggiunta. Ma i napoletani datisi alla fuga si ricoverarono, colle loro navi malconcie, nel porto di Brindisi, inséguiti ed incalzati con grande vigore dai veneziani.