128 LIBRO XXVI, CAPO III. trailo il fuoco al castello di Roveredo, e ritornarono alle loro case; I veneziani cosi poterono ricuperare, senza combattere, il terreno perduto. CAPO III. Progetto dì conquistare Trento. Allontanali e dispersi i tedeschi, ed ingrandito l'esercito veneziano con molte milizie levate dalle piazze della Romagna, il generale Roberto da San Severino pensava a qualche impresa illustre, e soprattutto alla conquista della città di Trento, siccome punto importante per lo passaggio dell’ Àiemagna, e perciò mollo vantaggioso agl’interessi della repubblica. Comunicò i suoi sentimenti su tale proposito ai provveditori, a fine d’ indagare le loro intenzioni e concertare insieme sul modo. Pietro Diedo era stato sostituito da Luca Pisani, perché il senato lo aveva fatto ritornare al suo posto di rettore in Verona : Gerolamo Marcello continuava ad esserlo. Tenutone infatti discorso con essi, il Pisani gli si mostrò di contrario parere, ed adduceva a ragione (1), che alla notizia dell’assedio di una città, che poteva dirsi il freno dell’ Italia, si sarebbe in momenti riunita la nazione allemanna, la quale, non fugala dalle armi pubbliche né ridotta per lo terrore nelle ultime contrade della G ermania, erasi allontanata da sé medesima ; che se fosse riuscita in bene quella conquista, allora si potrebbe dire incominciala la guerra e per l’impegno, che ne avrebbero preso i principi della Germania, onde rivendicare il decoro della loro nazione, e perché non avrebbero sofferto, che rimanesse aperta agl’ italiani una strada donde penetrare nelle loro provincie; che perciò inviluppalo l’esercito nostro tra mille difficoltà avrebbe potuto rimanere (i| Ycil. lo storico Jacopo Dicdo, lib. XII, pag. i!o2 del toni. 1.