220 LIBRO XXVII, CAPO XV. difesa, non potè resistere all’ impetuoso torrente delle truppe nemiche, le quali, investitala e per terra e per mare, la costrinsero alla resa. CAPO XV. Il comandarne generale Antonio Grimani è deposto e processato : gli è sostituito Melchiore Trevisan. Tutte queste disavventure erano accadute all’armata veneziana evidentemente per la viltà del capitano generale Grimani. Perciò tutta la stima, che da prima il senato aveva di lui, si cangiò in gravissimo sdegno. Di lui aveva infatti esposto 1’ encomio con queste brevi parole il Sanudo (1): « In Venezia si lodavano tanto » de’ portamenti di questo capitano, tanto apprezzavanlo e com-» mendavanlo in ogni sua deliberazione ed azione, che alla mia » penna vano sarebbe il descriverlo. I padri, i senatori, i gentil-» uomini, i cittadini e tutto il popolo a una voce cantavano le lodi » e le degne operazioni di Antonio Grimani procuratore capitano » generale e 1’ ponevano sopra il magno Alessandro, il famoso » Annibaie, e l’illustre Giulio Cesare. E tanto se ne lodavano, che » altro senatore veneto non avrebbono voluto per loro capitan ge-» nerale. E molto più di quello, che scrivo; che parmi esser vano » di eìsere tanto prolisso. » Ma poco dopo, questo sì pregiato e valoroso comandante diventò 1’ oggetto del vitupero e dell’ indignazione di tutti. Di lui racconta infatti, poche pagine appresso lo stesso cronista: « Onde » siccome prima di lui si cantavano lodi pe’ buoni portamenti nei » principii, così per contrario ora dicevasene tutto il maggior male » a Venezia, e che per dispetto di avere voluto punire i disubbi-» dienti per non fare dispiacere ad alcuno gentiluomo, avevano (<) Presso il Muratori, Rer. ital, Script., lom. XXIV, col. gf>.