U9U LIBRO XXVIII, CAPO L. pur pagare un sussidio, quelle terre che fosse loro piaciuto di darle. Della perfidia del cardinale suddetto verso i veneziani in pari tempo e i fiorentini ci conservò il Guicciardini un attestato, narrando, che alcune compagnie somministrate dai fiorentini all’esercito fran-« cese avevano ottenuto da lui il salvocondotto di potere ritornarsene » in Toscana; ma essendo, secondo la norma ricevuta da essi, al-» loggiati vicino a Cremona, i soldati veneziani con consentimento » di Sedunense gli svaligiarono; il quale, secondo che alcuni af-» fermano, vi mandò, perchè più sicuramente potessero farlo, due-» mila fanti. Svaligiate che furono, mandò subito a dimandare a » provveditori del senato la preda fatta, come appartenente ai » svizzeri ; i quali non la concedendo e andando un dì nel campo » dei svizzeri per parlare a Sedunense, furono quasi come prigioni » menati al cardinale, e costretti promettere in ricompenso della » preda seimila ducati, non parendo conveniente che di altri fosse » il premio della sua perfidia (1). » Sotto pretesto poi dei timori, eh’ egli aveva del Piemonte, ma in realtà per tenerli lontani dalle provincie, le quali desideravano di ricuperare, continuava a trattenere accampate le loro genti sulle rive del Ticino; e per quanto i provveditori insistessero di volersene andare, egli costantemente ricusava di acconsentirvi. Nel quale contegno di lui, che così operava ad istigazione di lutli gli altri confederali, appariva palesemente la loro secreta intelligenza di volere indebolire e scemare la potenza dei veneziani in Italia. Ma stanchi essi di tanta perfidia, si levarono all’improvviso e marciarono prestamente alla volta di Bergamo, donde ne cacciarono gli agenti del duca di Milano : poi mossero verso Brescia, ch’era tuttavia in potere dei francesi, e vi posero 1’ assedio (2). (1) Guicciardini, lib. XI,xap. I. n Gnrgensis volebat quod Hispani subito (2) A tale proposito nella cit. Raccolta n transirent Padum , intrarent Lombar-di lettere ecc., toni. Ili, pag. 290, si legge " diain, conjuncti cura copiis Caesaris et la seguente nolizia : « In Iraclalu secreto « Helvetiis et quingentis lanceis slalus