432 LIBRO XXVIII, CAPO XXV. delle circostanze, spedi sul fatto a Mantova per pigliare il suo stesso figliuolo da lasciarlo ostaggio in Venezia. Ma la marchesa sua moglie, principessa della casa d’ Este, si oppose vivamente a questo consiglio, ed, invece di consegnare il figlio a Luigi da Fermo, che era l’inviato del marchese, mandò a dire al marito, che meglio avrebb’ egli operalo in sostenere con rassegnazione la sua sventura, piuttostochè lasciarsi sedurre da sentimenti indegni di un principe e proprii piuttosto dei volgari prigionieri, i quali non badano ad accettare qualunque patto, pur di acquistare una qualunque siasi libertà. La risposta della marchesa mandò a vuoto il progetto. Fissò allora il senato ¡pensieri suoi sopra Andrea Grilli, il quale, quanto per verità era saggio e prudente ed amoroso alla patria, altrettanto conosceva sé stesso disadatto al comando supremo del-1’ armata. Era egli stato bensì molte volte al campo ed erasi trovato in più baltaglie, ma come provveditore e non come generale. Ed inoltre la sua elezione a questo gravissimo uffizio era previamente contraria al sistema della repubblica, la quale non poneva giammai un nobile veneziano alla testa delle sue armate di terra. Tullavolla era essa un grande encomio alla virtù di lui, ed era un solenne attestato della stima, in cui Io si aveva : la quale slima gli fu ancor più solennemente mostrata dalla repubblica, quando, pochi anni appresso, se lo scelse a suo principe. Ma il Grilli, che ben intendeva la gravissima responsabilità della carica, a cui lo si voleva innalzare, fece ogni sforzo per esserne dispensato, allegando la sua inabilità militare e ponendo sotto gli occhi dei senatori la considerevole differenza tra il carico di provveditore deH’armala e quello di comandante generale. Fece intendere al senato, che se la repubblica fosse in pace o tuli’ al più fosse impegnata in una guerra di poca importanza, egli obbedientissimo chinerebbe il capo agli ordini di lei e darebbe prontamente sé stesso a servirla; che lo stato attuale della patria era ben altro ed il bisogno di un bravo generale era gravissimo ; che si trattava degli ultimi sforzi