ANNO 1 il 87. 131 almeno ad essere loro di valida assistenza colle sue subite mosse contro 1’ esercito veneziano. Infatti, radunate le sue genti del villaggio di Besino; villaggio considerevole e popoloso al di sopra di Calliano; comparve con un solo migliajo di uomini su de’ gioghi elevati delle circostanti montagne; ma tanta fu la sua sagacità, che divisone il poco numero in parecchi drappelli, e facendo rimbombare quei monti per lo strepito di militari stronfienti, fece credere agli avversar» numerosissimo e formidabile 1’ esercito, che loro opponeva. Del che spaventata la cavalleria dei veneziani, si abbandonò a fuga precipitosa, ed urlando negli squadroni dell’ esercito, sparse da per tutto la confusione e lo spavento. Indarno il prode generale Roberto da San Severino si adoperava a disingannare i soldati ed a farli rinvenire dallo spavento, a cui s’erano abbandonali: egli anzi, per la troppa calca delle genti fuggitive e disordinate, fu sospinto di troppo sull’ orlo del fiume, che vi scorreva al di sotto, sicché vi cadde, ed in esso perì miseramente affogato. La quale disavventura diede 1’ ultimo crollo alle speranze dei soldati veneziani. Imperciocché, mancando loro ileo-mandante e con esso 1’ ordine delle loro mosse, si accrebbe il tumulto, per cui non fu difficile alle milizie tedesche il menare strage su di un migliajo, e forse più, dei medesimi. Nell’ universale smarrimento dei nostri, non vi fu chi desse prove di virtù e di valore, tranne Guido Maria de’ Rossi, il quale colla sua sola squadra respinse i tedeschi, già lieti della vittoria, e li costrinse a ritirarsi con grave loro perdita. CAPO IV. Si conchiude la pace tra la repubblica e Ìarciduca Sigismondo. Ma il pontefice Innocenzo VIII, il quale nutriva nell’ animo il progetto di portare la guerra contro i turchi, mal sofferiva, che i veneziani impegnassero le loro armi contro un principe cristiano,