1NXD 1483 CAPO XV. ìl senato dirige i suoi pensieri ad una lega col turco. Riuscite vane le speranze di Sisto IV di smuovere i veneziani dalla loro fermezza in voler continuare la guerra contro il duca di Ferrara, non tardò a mandare ai ferraresi assistenza di armi. Narra in fatti il Frizzi 1’ accoglienza e le feste, che furono fatte in quella città all’ arrivo del suo inviato, e ce ne descrive i particolari colle parole, che qui soggiungo: « Giunse ai 3 di gennaro del 1483 in » Ferrara il cardinale Gonzaga legato di Bologna e dell’ esarcato, » spedilo dal papa. Dalla torre della fossa sino alla porla di s. Paolo » venne dentro il bucintoro della duchessa, cogli ambasciatori della » lega e coi principi di casa d’ Este, e fu accompagnato da 2000 » fanciulli su le ripe del Po con banderuole dipinte coll’ arme pa-» pale e poste alle cime delle canne. L’incontrò alla porla il clero, * e processionalmenle fu condotto al duomo, a Caslelnuovo, cd al » suo alloggio nel palazzo de’ Trotti in Rorgonuovo. » In seguito all’arrivo di lui, giunsero a Ferrara anche i soccorsi napoletani, i quali poterono, in conseguenza della lega conchiusa tra il papa e il re Ferdinando, liberamente attraversare gli siali della Chiesa. N’ era alla testa Alfonso duca di Calabria, il quale in quella sua ragguardevole armata aveva anche ottocento turchi passati al suo soldo nella presa di Otranto. Questi soccorsi arrivarono a Ferrara circa la metà dello stesso mese. Lieti i ferraresi per si felice ventura, inalberarono sulla loro citta le insegne papali, acciocché fossero loro come uno scudo a proteggerli contro ulteriori avanzamenti dei veneziani ; e quasiché lo spiegare quelle insegne dovesse intendersi quale intimazione ai veneziani, non essere più quella guerra contro la casa d’ Este, ma contro il papa. Altrettanto fecesi anche in Argenta. Tostochè queste cose furono annunziate al senato, si tennero