anno 1^99. 213 fu mandato alla torre di Lovies, ove dieci anni dopo mori. Il cardinale Ascanio fu chiuso nella torre di Borges, nella quale due anni addietro era stalo chiuso Luigi XII : ma non andò guari, che fu visto il primo ministro del re visitare il cardinale nel suo carcere, addolcirne la prigionia, e gratificarsi il sacro collegio con far libero uno de’ suoi membri (1). Per tal modo finì in Milano la dominazione della famiglia degli Sforza, ed il territorio milanese restò in potere del re di Francia, dalla cui padronanza non valse a sottrarsi. « I poveri popoli mi-» lanesi, dice il cronista veneto che ho citato di sopra (2) ; i po-» veri popoli milanesi, battuti e malmenati stavano molto basso e » non avevano animo di alzare la testa, nè di dire, che 1’ aria » fosse loro. » In poche parole, il Laugier (3) ci dipinge il quadro e le disgrazie degli Slorza, così : « Il capo di questa casa fece scordare » la viltà della sua origine con le sue qualità personali. I suoi » figli, che. avevano ereditalo il suo trono senza le sue virtù, fecero » pentire la fortuna di averli tanto sublimati. Giovan-Galeazzo suo » immediato successore aveva espiato con una morte violenta i * delitti di una vita dissoluta e di un governo tirannico. Lodovico » suo fratello, dopo avere sconvolta la corte di Milano co’ suoi » ariifizii, usurpata 1’ autorità con violenze e perfidie, assicurata la » sua usurpazione coll’ avvelenamento di suo nipote ; dopo avere » angarialo i sudditi, ingannato lutti i vicini, tradito amici e ne-» mici, messa a soqquadro 1’ Italia, incorsa l’indignazione della » Francia, perdè il trono, terminò i suoi giorni in una vergognosa » prigionia e lasciò nelle sue disgrazie una nuova prova di questa (i) Se vogliasi prestar fede al Guicciar- va errato gravemente introducendo nel dini (lib. 6), il cardinale d’ Ambuosa aveva conclave un capo del partito contrario alla ridonato la libertà al cardinale Ascanio Francia. colla mira di servirsene nel conclave. Ed (2) Presso il Muratori, Rer.Ital. Script., il marchese di Paulmy aggiunge, essere lom. XXIV, col. 155. stato convinto ciascuno, che il ministro ave- (3) Lib. XXX.