anno 1513. 511 momento di poter effettuare i buoni disegni sarebbe cosa essenziale il levare una delle maggiori difficoltà, che opponevasi all’esecuzione di quelli ; ed era la discordia di lui col pontefice. Luigi XII sapeva, che i suoi sudditi desideravano ardentemente la riconciliazione colla santa sede; perciò spedì a Roma il vescovo di Marsiglia, incaricalo di manifestare al papa, che il re aveva sciolto il conciliabolo di Lione; che aderiva al suo di Laterano; che dietro l’esempio de’suoi antecessori avrebbe sempre in somma venerazione il pontefice romano; che in qualunque tempo impegnerebbe tutto il suo zelo e lutto il suo potere a difesa della sanla Chiesa. Nel tempo stesso, il senato, benché avesse in Roma stabilmente il suo ambasciatore Francesco Foscari, aveva non di meno deliberalo di mandare al pontefice un’ ambasciala solenne, composta di dieci senatori, per guadagnarne, con questa dimostrazione di ossequio alla sua persona, la benevolenza e la protezione. Ma poi non ebbe luogo cotesta ambasciata, perchè Leone X, che sino allora aveva dissimulalo, incominciò a manifestare sentimenti non favorevoli ai veneziani. Rimproverò ad essi l’avere richiamalo in Italia i francesi, sicché per quanto fu in loro, non si erano guardati dall’as-soggellarla di bel nuovo ad un giogo straniero: sospettò, che il loro disegno, nel collegarsi colla Francia, fosse di attaccare gli stati della Chiesa, perciocché uno degli articoli del trattalo da essi conchiuso col re Luigi XII era, che queslo principe gli ajuterebbe a ricuperare tulio quanto possedevano prima della guerra ; e per conseguenza, soggiungeva il papa, anche le cillà della Romagna. Leone X dava grandissimo peso a questi gravami, e parevagli di trovarne lulta renormità nel fallo recente di Novara. Egli aveva conservato sino allora una perfetta neutralità; ma in fine, sollo pretesto, che l’imperatore lo richiamasse a mantenere gl’impegni contratti dal suo antecessore, ed affettando quindi di non potersene più sottrarre, diede ordine a Troilo Savelli ed a Muzio Colonna di par-lire da Bologna con le loro compagnie di cavalleria e di andare nella Lombardia ad unirsi alle truppe spagnuole e alle tedesche.