anno 1514. 533 siccome gli ultimi fatti e la stessa sua resistenza presente attestavano: laddove Vicenza era aperta da ogni lato ed esposta a qualunque militare insulto ; la qual cosa crasi veduta in questa medesima guerra, essendo stala tolta e ricuperata più volte or dall’ uno or dall’ altro degli eserciti combattenti. Contrario a questo accomodamento era stalo sempre il cardinale di Gurck: anzi, nel mentre che se ne trattavano le condizioni, il viceré da Cardona, fingendo d’ignorare ogni cosa, continuava le sue ostilità sul territorio di Padova, nè cessava dalle rapine e dai saccheggi. I veneziani se ne lagnarono col papa ; e mostrandogli in questo contegno dei suoi confederati un aperto disprezzo della persona di lui, fecero ogni sforzo per indurlo a ritirare dal loro esercito le sue truppe ed a collegarsi aneli’ egli colla Francia e con essi, per deprimere si enorme baldanza dell’imperatore e del re di Spagna. Ma indarno, perchè Leone X aveva bisogno di tenersi amico l’imperatore, col cui favore lusingavasi di esaltare la sua famiglia. Era suo pensiero di dare in feudo a suo fratello Giuliano de’Medici la sovranità di Parma, di Piacenza, di Reggio e di Modena : nè lo poteva fare senza 1’ appoggio dell’ imperatore. Ma i veneziani, che ne avevano penetrato le intenzioni, gli fecero rappresentare, che collegato con essi e col re di Francia avrebbe potuto riuscire più facilmente nel suo progetto ; anzi, che coll’ assistenza di questa lega avrebbe inoltre potuto procacciare al fratello suo Giuliano de’Medici anche la corona di Napoli, togliendola col-1’ aiuto delle armi loro al re di Spagna. Ed aggiungevano essere dcH’inleresse, tanto di essi, quanto del re Luigi XII, il cooperare a questa impresa : di essi, perchè la repubblica avrebbe potuto lusingarsi di ogni favore da un principe italiano, loro alleato ed amico; del re Luigi XII, perché non avrebbe più avuto timore di verun ostacolo a ricuperare il ducalo di Milano. E finalmente gli ponevano solt’ occhio, che la repubblica, collegala con lui, era in grado di continuare più coraggiosamente la guerra, tuttoché sino ad ora le fosse costata tanti sacrifizi e di gente e di denaro; ch’essa