*o GMuzta 1« ptatua «ubilo in condizioni di inferiorità contro la formidabile linea dei bastioni sulla quale gli austriaci avevano buon gioco per la resistenza e il contrattacco. Cagni aveva ceduto il su» cavallo a Cadorna, ma durante un ripiegamento troll che U «donneilo, incalzato dai nemici, eccitava invano l'animale impuntatoti sul terreno. Tornò verso di lui per sounliiare le cavalcature, ina aveva appena rimontato il no cavallo che questo, dopo pochi salti, stramazzò fulminato da un colpo austriaco. Snello c ben proporzionato, il nostro granatiere era un giovane atletico dai viso ovftle e occhi cerulei: figura ca* rattcrislKa di militare piemontese, smanioso di azione ma pronto nella disciplina e saldo nella tradizionale fedeltà al Rr Discendeva da lamiglia originaria di Valenza. Suo padre, avvocalo Giuseppe (Ugni, fu viceprefetto e auditore di i(urrr« sotto Carlo Felice e Carlo Alberto; destinato in Asti per il tuo ufficio, aveva acquistato il palazzo Cisa Asinari tiròv prospiciente la piazza del Carmine ora chiamata Umberto Cagni in memoria del nipote dell'auditore di guerra Giuseppe Cagni aveva sposato Teresa Mussi Isnardi dalla quale ebbe tredici figU: Manfredo, di ventiquattr’anni piA giovane della sorella maggiore, nacque per ultimo il 6 ottobre iH^. frequentò l'Accademia Militare di Asti e ne taci sottotenente. Fu istruttore ginnastico militare finché andò al bailestino del fuoco partecipando alla spedinone di Crimea la sua nomèa di bravo soldato e di perfetto cavaliere « diffuse presto anche per alcune spiccate qualità del tuo carattere: infatti egli non era soltanto un uAnalt intrepido e magnìfico nette attillate divise che modellavano un corpo armammo di salute e di fona, ma anche un tipo spregiudicato e halrano che si compiaceva di goti insubu come quando, a Torino, entrò per scoto-mrw m tuia cattiva di kom e vi sturò una bottiglia di "champagne " brindando alle tignare presenti, tutte tpau* tue ed ammirate. Altra volta, a Genova, «e la prese eoo un marchese Pareto, eccellente campione eh tpada, per una certa questione d'onere e io ferì duellando con la «rustia, poiché era mancino.. Il colpo mferta ail’awenuio fu coti grave che, per la comphrariooc di una malattia, provocò poi la morte del patriòo gencwme. Idrante cene cavalcale