66 LIBRO XXV, CAPO XXII. fossero scomunicati i veneziani, i quali avevanla difesa, mentre non lo era stato colui, che 1’ aveva assalita (1). Sisto IV non curò tampoco tulle queste ragioni, ed ascoltando soltanto la voce degl’ istigatori, con cui erasi unito in alleanza, pronunziò, il dì 27 maggio 1183, la sentenza di scomunica ; nella cui bolla ordinava, che la repubblica restituisse tuttociò che s’era acquistata sul duca di Ferrara ; senza di che, e doge e gentiluomini e sudditi e repubblica erano tutti scomunicati, ed inoltre erano sotto interdetto tutte le terre del veneto dominio, eziandio quelle d’ oltremare; vietali quindi i divini offizii e l’amministrazione dei sacramenti, ed imposto al clero sì regolare che secolare di partirsi entro un fissalo limite di giorni da tulli i luoghi del veneziano dominio. Posti inoltre ad arbitrio di chicchessia i beni e mobili e immobili dei veneziani, assolti i debitori dai loro debiti ed anzi sottoposto a scomunica chiunque avessedato loro alcuna cosa; e chiunque avesse preso le armi contro i veneziani, che guerreggiavano sotto Ferrara, prosciolto con plenaria indulgenza e da colpa c da pena di tutti i suoi peccati. 11 doge, la signoria, il senato, e tutte le magistrature privati della loro dignità, del loro uffizio, dei loro domimi; i veneziani dichiarali infami in qualunque angolo della terra; incapaci di rendere testimonianza in giudizio, di testare, di ereditare : esclusi i loro figliuoli e nipoti e discendenti, sino alla quarta generazione, dalle funzioni, dai benefizi, dalle dignità ecclesiastiche ; obbligati i forestieri ad uscire senza indugio con tutte le loro robe c mercatanzie dal territorio veneto, sotto pena di uguale scomunica : proibito loro qualunque traffico o contratto coi sudditi della repubblica, proibito di vendere ad essi granaglie o viveri, sotto pena, oltreché di scomunica, di nullità dei contratti ; sciolti i sudditi da qualunque giuramento di fedeltà verso la repubblica ; interdetto ad ogni principe cristiano, sotto le medesime (i) \ eitansi esposte più minutamente queste ragioni presso il Sanudo, nei Coni-meritarli della guerra di Ferrara, pag. 80.