200 LIBRO XXVII, CAPO VII. avvenimenti più funesti avessero posto sossopra la condizione dell'Italia: il senato stesso eccitò il duca di Ferrara a venire a Venezia per concertare e trattare, tanto più, ch’egli stesso era stato scelto a stromento, per cui passassero le insinuazioni e gli uffizi. Non piaceva per altro ai fiorentini, che il duca di Ferrara, in cui tutti bensì concorrevano a sceglierlo per mediatore e compromissario, passasse a trattare di questo argomento in Venezia; ma d’altronde minacciati dal duca di Milano, che se non avessero voluto acconsentire a ciò, egli avrebbe ritirato dalla Toscana le sue truppe, furono costretti a convenirvi ancor essi. Fatto adunque da tutti, con uniforme consenso, libero ed assoluto il compromesso nel duca; egli, addì 6 aprile dell’anno 1499 pronunziò: « — Che dentro otto giorni cessassero le ostilità, ac-» ciocche le soldatesche degli alleati potessero ritornare tranquille » alle proprie case ; che i veneziani ritirassero dalla città; di Pisa » le loro genti ; che i fiorentini, a risarcimento delle spese incon-» trate in questa guerra, pagassero alla repubblica di Venezia la » somma di centoltanlamila ducali, da estinguersi entro dodici anni » in altrettante rate da quindicimila ducati all’ anno ; che ai pisani » fossero lasciale in custodia le fortezze di Pisa e di lutti quei luo-» ghi che possedevano nel giorno della sentenza, a patto peraltro, » che fossero presidiate da genti non sospette alla repubblica fio-» rentina; che a richiesta dei pisani demolissero i fiorentini tutte » le fortezze piantate da loro nel territorio di Pisa ; che in questa » città la ragion civile fosse amministrata in prima istanza da un » pretore forestiero, eletto dai pisani medesimi, e che in seconda » istanza, ossia, in appellazione, giudicasse un capitano scelto dai » fiorentini ; che da questo medesimo capitano fosse amministrata » la giustizia criminale, col consiglio di un assessore, eletto dai » duchi di Ferrara, e coll’assistenza di cinque dottori in legge notni-» nati e scelti dai pisani; che in tutto il resto s'intendessero ristabi-» lite le ragioni della repubblica fiorentina sopra Pisa e sopra il » suo territorio. »