anno 1514. 529 coi soldati veneti, che stavano in Sacile. Egli lasciò, che questi, secondo il solito, scorressero la pianura per incontrarsi con quelli, nel mentre che condusse i suoi, quanti erano, ad imboscarsi in luogo acconcio al combattimento. Vi s’ inoltrarono infatti alquanti degli allemani e si azzuffarono coi veneti: e quando li vide impegnati nel contrasto, mandò fuori una parte de’suoi, i quali investirono vigorosamente i nemici, gli sbaragliarono e gl’inseguirono sino a Portogruaro. Bartolomeo col resto delle sue genti tenne dietro ai loro passi, e benché fosse notte e piovesse, fece dare la scalata al castello, lo prese di assalto, uccise tutti i tedeschi, e lo abbandonò al saccheggio. Ottenuto questo vantaggio, si pose in ordine per marciare verso il campo del Frangipane : ma, prima ancora di muoversi, ebbe notizia, che quel condottiero d’ arme, informato della venula di lui, aveva levato il blocco, ed erasi posto in cammino per ritirarsi di là dei monti. Tosto gli mandò dietro la sua cavalleria, che raggiunse la retroguardia imperiale presso a Venzone, e la tagliò a pezzi. D’altronde il Savorgnano, liberato dal blocco, raccolse in fretta dugento cavalli ed un buon numero di genti del paese e corse sollecitamente nelle gole delle montagne sulle traccie dei fuggitivi: ne sorprese la fanteria, la mise in rotta e le tolse lutti i bagagli e sette grossi pezzi di cannone. Lo stesso Frangipane, ridotto senza soldati, si diede alla fuga : ma pochi dì appresso, fu sorpreso in un’imboscata da Giovanni Vitturi, e fu condotto prigioniero a Venezia. La fedeltà ed il valore del Savorgnano furono dalla repubblica ricompensati col decorarlo del titolo di conte di Belgrado e di Osopo, e coll’ assegnare a lui ed ai suoi figli l’annua pensione di quattrocento ducati. Questa vittoria condusse ben tosto all'ubbidienza dei veneziani Udine, Cividale, Montefalcone e tutti in somma i castelli e le terre, che i tedeschi avevano occupato nel Friuli, tranne Marano, Gorizia e Gradisca. Il d’Alviano avrebbe voluto ridurre anche queste; ma informatosi dello stato di esse, e calcolando, che sarebbe stata vol, vii. 67