anno 1494. 165 chiedendo d' essere accolti solto il dominio della repubblica ; ma che, menlr’ egli dirigevasi verso 1’ isola di Corfù, rimetteva alla sovrana autorità della Signoria l'esaudire o il respingere le istanze di quelle supplicanti città. Ed altra lieta novella recarono contemporaneamente le lettere di Nicolò Capello, il quale con sei galere trovavasi a far crociera in quelle acque, per proteggervi il commercio nazionale dalle violenze dei corsari. Egli scriveva, che mentre se ne stava nel porlo di Nasso, eransi presentali a lui gli ambasciatori di quella citlà, ed avevano similmente domandato, a nome degli abitanti di essa, di essere accolli sotto la protezione della repubblica; ch’egli ne aveva accolto favorevolmente le istanze, e ne attendeva la conferma del senato. CAPO XVIII. Progressi felici delle armate francesi in Italia. Intanto il re Carlo passò dalla Toscana agli stati della Chiesa, e dopo di avere occupato Civitavecchia, Corneto, e quasi tutto il Patrimonio, entrò in Roma per la porta di santa Maria del popolo, colmando di terrore il pontefice, il quale non aspetta vasi così presto nella sua capitale una visita così importuna. Egli spaventato si ritirò nel castello di santJ Angelo, dove finalmente costretto dal timore abbandonò 1’ alleanza del re di Napoli e si confederò coi francesi. Sottoscritta la quale confederazione, Alessandro VI conferì al re Carlo l’investitura del regno di Napoli (1). In seguito a sì felici progressi, il re francese mandò una porzione delle sue truppe ad occupare il regno di Napoli. All’apparire delle sue insegne, la città di Aquila e quasi tutto T Abruzzo gli si (i) Si consultino Paolo Giovio ed Ar- Emilio: ivi si troveranno esposte minu-noldo Eerron consigliere del re di Fran- tamente le circostanze di questo avveni-cia e continuatore della storia di Paolo mento.