it98 LIBRO XXVIII, CAPO LIII. Laterano una sentenza di deposizione contro il re Luigi XII, ed a trasferire in lui e ne’ suoi successori tutti i diritti di quel sovrano. Nel tempo stesso anche il re di Francia, il quale anelava al riacquisto del ducalo di Milano, sentì propenso il suo animo ad una alleanza colla repubblica, cui ragionevolmente supponeva irritala per la nuova lega del papa Giulio II coll’imperatore Massimiliano. S’introdusse perciò in discorso col provveditore veneziano Andrea Grilli, che dopo la presa di Brescia era sempre restato prigioniero in Francia. Triulzio, maresciallo eRoberlet segretario di stato, stimolavano con grande calore Luigi XII a questa riconciliazione, mostrandogli la ragionevolezza di tale unione, fondata sopra un bisogno reciproco. Se ne determinò il re finalmente, e mandò a Venezia Costanzo Ferrerio a maneggiare la nuova lega. Andrea Grilli ebbe allora dal senato facoltà ed ordine di trattare. CAPO LIII. Muore il papa Giulio II; gli succede Leone X. Prima che il trattato fosse conchiuso venne a morte il papa Giulio II, il dì 21 febbrajo 1513: nè certamente avrebbe potuto sopravvivere ove avesse avuto notizia della nuova lega, che anda-vasi macchinando contro di lui. Le sue decantate intenzioni di purgare l’Italia dal dominio degli stranieri, meglio lo avrebbero onoralo, se non fossero state macchiate dalla sua soverchia ambizione di volere ampliare il dominio temporale di Roma. Dopo quasi tre mesi, gli fu sostituito sulla sede apostolica il cardinale Giovanni de’Medici, fiorentino, il quale prese il nome di Leone X. La sua scelta fu generalmente applaudita, perché egli era conosciuto per uomo di carattere dolce, che aveva un genio distinto per le scienze e per le belle arti, e che in conseguenza doveva essere più propenso a volere la pace, che non a favorire la