4NN0 1515. 539 CAPO LXX1U. 1 francesi ritornano in Italia. Così passavano le cose ira il pontefice e la repubblica di Venezia; e intanto la solidità del reame di Francia prosperava per lo matrimonio del vecchio re Luigi XII colla giovinetta, non ancor quadrilustre, sorella del re d’ Inghilterra. Due ambasciatori, Sebastiano Giustiniano e Pietro Pasqualigo furono mandali dalla repubblica a congratularsene: ma pria di giungere alla loro destinazione ebbero la notizia della morte di lui. Il primo giorno dell’anno 1515 era stato l’ultimo della sua vita. Tultavolta il senato mandò un corriere a raggiungerli, per ordinar loro, che proseguissero pure il viaggio c si fermassero a Parigi, ove riceverebbero nuove istruzioni. Francesco I, duca di Angolemme, successore di Luigi XII sul trono di Francia, era giovine, focoso, tutto scintillante del coraggio, che distingueva i guerrieri dell’età sua c del suo paese. Divenuto possessore della corona di Francia, assunse tra suoi titoli quello altresì di duca di Milano : col che volle manifestare, che ne avrebbe tentato a tutto suo potere il riacquisto. Infatti, quando gli ambasciatori veneziani si presentarono in nome della repubblica a congratularsi della sua esaltazione, dichiarò di volere confermato il trattato di Blois, e promise loro, che tra quattro mesi egli sarebbe venuto ad unire il suo esercito con quello di lei, in sulle rive dell’ Adda. Nè mancò egli alla sua promessa. Nell' agosto furono alle radici delle Alpi duemila cinquecento uomini d’arme, millecinquecento cavalleggieri, ventiseimila lancieri, diecimila guasconi e diecimila venturieri, che sommavano in tutto un esercito di qua-ranlaseimila fanti e quattordicimila cavalli. L’ imperatore, il re di Spagna e gli svizzeri s’ erano collegati per la difesa del ducalo di