6 LIBRO XXXIII, CAPO I. » dell’ Albania dovesse pagare annualmente un tribulo di dugento » trentasei mila ducali. Pel trattato del 1479 fu convenuto ancora » un censo di altri dieci mila ducati, comechò sia vero che • Bajazette II ne esonerasse la repubblica quando salito al trono » nel 1482 ne rinnovò i trattati. Erano vassalli, perchè si erano » sottomessi dopo acquistato il regno di Cipro a prestar fede ed » omaggio al sultano di Egitto, a riceverne” 1’ investizione, a pa-» gargli un censo di ottomila ducati, e appena il soldano dei turchi » ebbe spodestato quello de’ mammalucchi, andarono tosto a rino-» vare ai piedi del vincitore quegli alti di sommessione e di vas- • sallaggio. » Chiunque riputasse il Darù uno storico leale, facilmente s’indurrebbe a credere verità tuttociò che qui espone, e che conferma in fine coll’autorità del Paruta. Eppure in tutta questa sua sposizione ci si mostra egli, oltreché in inganno circa il suo poco felice sistema del tribulo e vassallaggio dei veneziani verso i turchi, pieno altresì di mala fede e persino smemorato circa le cose da lui medesimo altrove narrale. La repubblica di Venezia non fu mai tributaria nè vassalla di chicchessia, e mollo meno dei turchi. Pagò bensi più di una volta retribuzioni o censi ad estranei principi, a motivo di qualche particolare porzione de’ suoi domimi ; ma non mai a titolo di tribulo o di vassallaggio. È tributario uno stato allorché per poler esistere è costretto a pagare una somma di denaro ad un altro : è vassallo, se, oltre al tribulo, ne deve anche riconoscere la giurisdizione. Ma nessuna di queste condizioni strinse giammai o sottopose a qualsivoglia straniera potenza la repubblica di Venezia: nè i suoi annali ce ne mostrano in verun tempo un esempio: ed anzi noi sfidiamo liberamente il Darù e tutti quanti mai sono i suoi difensori ed apprezzalori, a mostrarcene, non che un esempio, un indizio. E circa i fatti commemorati dallo stravolgilore della nostra storia, da noi toccati colle sue parole testé, rispondiamo, essere falso, che i veneziani comprassero la pace da Maometto II