506 LIBRO XXXV, CAPO IV. » fosse lecito statuir alcuna cosa o esercitar giurisdizione o dispor-» re senza gli ecclesiastici, massime senza il pontefice, de’beni di » Chiesa, particolarmente di quelli, che sono lasciati da’ fedeli per » rimedio de’ peccali e scarico delle loro coscienze alle chiese, » persone ecclesiasliche ed altri luoghi pii : le quali cose per » esser in dannazione dell’ anima e scandalo di molti e contrarie » alia libertà ecclesiastica, sono nulle ed invalide, siccome egli » ancora per tali le dichiara, non essendo alcuno obbligalo ad » osservarle; anzi essendo quei che hanno fatto questi e simili » statuti e che se ne sono valuti, incorsi nelle censure ecclesiasti-» che e in privazione de’ feudi che hanno dalle chiese ; ed i loro » stati e dominii sono ancora sottoposti ad altre pene. Anzi che » non restituendo il tulio in pristino, le pene suddette contro di » loro sono aggravate, nè possono essere assoluti se non col rivo-» care tali leggi e restituire ogni cosa seguita per virtù di quelle » nello stalo di prima. Per lo che egli posto nel supremo trono, » non polendo tali cose dissimulare, ammonisce a considerare il peli ricolo delle anime, dove perciò la repubblica si trova, e a prov-» vedere, altrimente non essendo ubbidite le sue ammonizioni co-» manda sotto pena di scomunica latae sententiae, che le suddette » leggi e antiche e moderne siano rivocale e cancellale, e ciò sia * pubblicato per tutto il dominio, e datone conto a lui ; il che non » facendo, egli sarà sforzato, dappoi che avrà ricevuto avviso dal » suo nunzio della presentazione di queste sue, a venire all’esecu-» zione delle pene senz’ altra citazione, e a qualunque altro rime-» dio, non volendo che Iddio gli domandi conto nel giorno del » giudizio d’aver mancalo al suo debito, certificando, eh' egli, il » quale non ha altro fine che il quieto governo della repubblica » cristiana, non è per dissimulare, quando 1’ autorità della sede » apostolica viene offesa, la libertà ecclesiastica calpestata, i canoni » negletti, le ragioni delle chiese e i privilegi delle persone eccle-» siastiche violati ; eh’ è la somma di tulio il suo carica ; cerlifi-» cando, che non si muove per rispetti mondani, nè cerca altro