anno 1592 - 1595. 281 repubblica. Vieppiù irritato il pontefice, volle che 1’ aliare fosse esaminato da una commissione di cardinali, i quali, e tra essi in I: ¡specialità il cardinale Salviati, ancor più fomentarono lo sdegno di lui e resero l’affare più intralciato e difficile. Per troncare il filo alle controversie, il senato propose o di licenziare dagli sti-pendii della repubblica lo Sciarra e i suoi seguaci, o di mandarli in Levante. Pretendeva invece il papa, che gli fosse consegnalo Pietro Conte, siccome reo di aver fatto leva di quelle genti negli stali suoi. Ma a questa pretesa resistè con fermezza l’ambasciatore, dicendola ingiusta ricompensa ai meriti di un uffiziale, che aveva servito con fedeltà e con valore in guerra ed in pace e che aveva sostenuto pazientemente la schiavitù nella caduta di Famagosta; e dichiarò di aver compiuto ogni parte della sua missione su questo affare, e quindi di voler ritornare a Venezia. La fermezza dell' ambasciatore, accompagnata dalle insinua-zioni dei cardinali veneziani Valier e Morosini, e resa ancor più efficace dai pericoli della religione periclitante nel regno di Francia e minacciata dai turchi ai confini dell’ Ungheria, ebbe forza alfine di muovere il papa alla riconciliazione. Deliberò il senato di mandare quelle milizie in Candia, e di deputarne i capi a Ce-rigo per sopraintendere alle fortificazioni di quel castello. La quale deliberazione, se bastò a terminare la vertenza colla corte di Roma, non procurò per altro la calma al senato nell' eseguirla. Imperciocché, datane ad Ermolao Tiepolo la commissione, questo comandante penetrò, che Io Sciarra co’ suoi seguaci, per non esporsi ai pericoli di una lunga navigazione, aveva disegnato di saccheggiare l’isola di Arbe e poscia ritornare in Romagna. Ma il Tiepolo distribuì armi ai paesani, sbarcò alquante milizie, ed obbligò, dopo breve resistenza, quei masnadieri alla resa : ne fece impiccare sedici e ne condannò cento alla catena ed al remo. Lo Sciarra fuggì ; ma non salvò la vita, perchè il Battistella lo uccise. Ed in tal guisa restò distrutta quella banda di gente iniqua, che infestava le provincie della Romagna, il papa rimase soddisfatto vol. ix. 36