ANNO 1614. f(5i * che la delta condanna ò pena pecuniaria ò confiscatione sia se-» guila dopo la mossa della guerra del Monferrato. » E tulle le sudelte cose s’intendino con dichiaratone espres-» sa che non essendo accettale come slanno et osseruale conforme » alla loro disposilione cosi dalla parte delle sudetle Maestà come » dall’ Altezze loro, ciascheduna delle parti resti disobligala dal-» l’osservanza loro come che non fossero siate falle nè accordale; » et che resti con questa annullala ogn’ altra scrittura sopra ciò » fatta. De’quali sudetti Capitoli ne saranno falle tre scritture se-» gnale da S. A. e dalli sudetti Monsignor Nunlio et Signor Mar-» chese di Rambugliet il quale sarà tenuto di farli ratificar tulli » come stanno dalla Maestà del suo Re frà un mese dopo accettali » dalle Parli. Fatto in Asti il primo di Decembre 1614. » C. Emanuel. » Io Giulio Savelli come nel Trattato di Vercelli. » L’ambasciatore francese nell’accettare questi palli aveva oltrepassato i limiti dell’ autorità conferitagli dal suo re ; nè d’ altronde riuscivano di gradimento al re di Spagna; perciò se ne previde dai veneziani, che non vi avevano preso parte, l’insussistenza. Tuttavolta le intenzioni del re Filippo III non riuscivano al senato in verun modo aggradevoli : anzi nc menò querele coll’ ambasciatore di quel principe. Alle quali lamentanze 1’ ambasciatore assunse a farne giustificazione nei migliori modi che potè. Presentatosi quindi al Collegio, fece intendere alla repubblica, — « Che (1) i due possenti mezzi che fossero al mondo per cattivarsi i cuori de gli huomini era d’ honorarli e colmarli di benefatli ; e rimettere loro e perdonare T ingiurie ricevute ; — che il re suo signore haveva con tanta ridondanza e liberalità esercitalo l’uno e l’altro col duca di Savoja, senza poter piegare il suo cuore verso la sua beneficenza reale nè ad alcuna deferenza alla sua dignità, (i) Siri, Man. recond., tora. Ili, pag. ag.'i e seg.