anno 1613. 433 » pongono a servaggio i cittadini ed i sudditi, tingono del sangue » di questi le nostre acque. 1 figli dunque della patria saranno » abbandonati a ludibrio degli uscocchi ? Dov’ è adesso la ma-» gnanimità degli avi nostri ? Ci rimproverano dalle loro tombe » la perdita del mare, cui ci hanno lascialo in eredità. La nostra » sovranità è oltraggiata : noi dobbiamo vendicarcene da sovrani. » 1 lamenti, i processi, i ricorsi alla giustizia sono rimedii pei par-» ticolari individui : i principi non hanno altro giudice che Iddio. » Aspetteremo noi, che gli uscocchi, i quali hanno avuto l’ardire » di attaccarsi dall’ altra parte del mare, vengano ad insultarci » persino nel seno delle nostre lagune? Ora, che hanno bevuto il » sangue patrizio, la loro crudeltà, la loro barbarie non avrà più » confine. Noi dobbiamo con le armi alla mano inseguire queste » belve feroci persino nei loro covili. Non saravvi causa più giusta » di questa. La nostra flotta è pionta : la Dalmazia e l’Albania ci » somministrano truppe. Non abbiamo che ad unirle ed assediare » con esse da ogni lato quei barbari : eglino pagheranno il fio dei » loro delitti. Se Tarciduca Ferdinando non è d’accordo con loro, » egli li abbandonerà alla nostra vendetta : e se per avventura » egli con essi n’ è complice, il nostro onore oltraggiato non può » tollerare moderazione? S’ egli ne assume la difesa, le nostre for-» ze di terra e di mare potranno con vantaggio resistergli e viu-» cerio. Abbiamo a nostro favore la fede e la parola dell’ impera-» tore Mattia, il quale è principe giusto. Ma s’ egli volesse farci » opposizione, dobbiamo pensare, che l’impero é una grande mac-» china formata di molte molle differenti tra loro, i cui movimen-» ti, prima eh’ esse possano unirsi, sono arrestali e distrutti La 4 » famiglia dell’Austria ci prende a giuoco, la porta ottomana ci » minaccia, gli stranieri ridono della nostra moderazione. Se ci » appigliamo al partito della sofferenza, la repubblica ne avrà » danno per sempre. E come potremo celare sì enorme ignominia, » sicché i nepoti nostri non ne riescano consapevoli ? » All’ eloquenza di chi aveva espresso questi sentimenti tennero vol. ix. SS