12 UBRO XXXIII, CAPO I. essenziali cognizioni circa lo stato e le imprese della veneziana repubblica, tranguggiano a gola aperta ogni più strana impostura: inoltriamoci a scandagliare i veri molivi, per cui, oltre al desiderio d’ingrandimento, erano spinti i musulmani ad agognare alla conquista di Cipro. I naviganti della loro nazione e i pellegrini, che andavano alla Mecca, eransi più volte lamentati degl’insulti, ai quali erano esposti passando presso a quell’ isola, e proclamavano altamente, che non sarebbevi sicurezza per loro, finche fosse rimasta in potere dei veneziani. Tra gli stessi cipriotti trovavasi un partito di malcontenti, i quali desideravano una mutazione di governo. Questo partito era composto di nobili del paese, a cui erano assoldali per antichissima costumanza molti del popolo, addetti a formare la cavalleria, che custodiva le coste dell’ isola. I veneziani, dacché erano divenuti padroni di Cipro, non s’ erano mai opposli a questo sistema di nazionale tiranuia della nobiltà sulla plebe, a fine di non alienarli dal sentimento di devozione verso la repubblica. Lo spirito di rapina e di pirateria era già divenuto generale in que’ mari, ed aveva reso al popolo gravissima colesta servitù. Da questo seme di malcontento nasceva nei cipriotti il desiderio di una mutazione di sovranità; perciocché in simili occasioni è proprio di chi si crede oppresso l’immaginare un sollievo alle proprie miserie nel desideralo rovesciamento delle politiche cose. Perciò la maggior parte del volgo riputava una liberazione il passare sotto la schiavitù dei turchi. 11 ministero turco vedeva somma facilità in questa impresa, e perciò si adoperava con grande calore a persuaderne Solimano: ma egli e per essere occupalo in altri affari e per voler serbare i patti stabiliti colla repubblica di Venezia, aveva sempre resistito a coteste insinuazioni. Non così la pensava il di lui figlio Seiimo li, il quale, vivente ancora suo padre, aveva avuto occasione d’informarsi dello stato dell’ isola e del regno di Cipro : ne conosceva perciò 1’ estensione, la fertilità, il commercio, i posti più considerevoli, ed innalzato appena al trono aveva espresso