ANNO 1570. ^5 soldati e nei marinari, ed avevali sollevati alquanto dal profondo loro abbattimento. La malattia era cessata, le reclute venivano da tulle le parli. Per poter perfezionare le ciurme, fu distaccato dalla flotta una squadra di venti galere, colle quali il Quirini scorse tutte le isole dell’Arcipelago ed unì insieme quanti marinari gli venne fatto di reclutare. Intanto Gerolamo Zane, con lutto il grosso del-1’ armata, fece vela verso Candia : ivi, il dì h agosto, diede fondo nel porto della Suda. Ben presto lo raggiunse il Quirini. Venne finalmente notizia allo Zane, che l’ ammiraglio spa-gnuolo aveva ricevuto l’ordine di porsi alla vela, per unirsi senza indugio alla flotta della repubblica ; eh’ era anzi in viaggio verso Candia, a cui pure sarebbesi diretto Marc’ Antonio Colonna, duca di Paliano, con le galere del papa. E di fatto vi arrivarono entrambi in sul declinare dell’ agosto. Nel mentre che queste cose facevansi da un lato, Sebastiano Venicr, proveditore generale dell’isola di Corfù, uomo di età mollo matura , ma di giovanile coraggio, deliberò di adoperare in qualche profittevole impresa le poche forze militari, che si trovava ad «vere : scelse a meta del suo valore il castello di Sepotò, frontiera della terraferma turca di rimpetto a Corfù. Ivi recossi con dodici galere benissimo armate, alle quali comandava Jacopo Celsi prove-dilore di mare. Tragittato il canale di Corfù, fece sbarcare le artiglierie e le genti, di cui era capitano Natale da Crema, governatore a quel tempo di tulle le milizie di Corfù. Occupate le al-ì tezze dei circostanti monti, s’incominciò a battere con grand’ impelo il castello e dalla parte di terra e da quella di mare. In breve tempo i nostri vi ottennero tanto vantaggio, che i turchi spaventati si diedero occultamente alla fuga; sicchéi vincitori, entrativi senza contrasto, v’ inalberarono lo stendardo di san Marco. La quale impresa fu di tanto vantaggio, che alcuni popoli vicini alla Cimerà si diedero anch’ essi spontaneamente alla repubblica di Venezia, ed altri si dichiararono disposti ad assoggettarsi alla sua sovranità toslochè avessero potuto ottenere da lei assistenza a scuotere il