260 LIBRO XXXIV, CAPO Vili. » privata onorificenza ; fu incontrato alla porta della città dal clero * dì san Lorenzo, dalla guardia tedesca e da un numero dei suoi > cortigiani e portato alla chiesa fu esposto ai suffragi ed alla » vista del popolo, riservando la pompa ed il fasto alle solenni » essequie da intimarsi a suo tempo. Quanto al cadavere della » Bianca fu ordinato .... che si tenga intatto sin verso la sera e poi » con la presenza della figliola, del genero e delli medici lutti si » apra etc. Ciò eseguito la sera dei 21 alle ore quattro di notte » fu trasferito a Firenze il di lei cadavere nella stessa forma pra-» ticata con quello del G. Duca, e dopo i consueti suffragi tolto * alla vista del popolo non volle il cardinale G. Duca che si am- * mettesse fra i sepolcri dei Medici, ma Io fece seppellire nei sot-» terranei di s. Lorenzo in modo tale che al pubblico non restasse > di lei veruna memoria. 1 ministri sbigottiti da tanti accidenti » aveano fatto a gara per rivelarli il segreto dei loro affari, ed egli * irritato di tanti artifizii ed intrighi di quella donna non potè » contenersi più lungamente nella simulazione. Ordinò pertanto » estinguersi ogni memoria che esistesse al pubblico della sua * persona e che si togliessero dai luoghi pubblici le di lei armi » inquartale con quella de’ Medici con «ostituirvi quelle di Gio-» vanna d’ Austria. In progresso nel doversi far menzione di lei » non potè soffrire che li si attribuisse il titolo di G. Duchessa, ed » egli stesso in un atto declaratorio dei natali di don Antonio (1) * volle che si denominasse replicalamenie la pessima Bianca. » Anche in Venezia la memoria di Bianca fu trattata in somigliante maniera : imperciocché il senato proibì ogni lutto per la (i) Questo don Antonio era un flgliuo- a Francesco, il quale sempre lo riputò suo ]o, che Bianca, prima di sposare il gran figliuolo naturale. Il cardinale Ferdinan- duca Francesco, aveva finto di partorire, do, a cui non era ignoto 1’ intrigo, se ne per dare all1 amante suo un successore sul liberò ben presto, acciocché nessuno gli trono ducale. Ella lo aveva avuto da una potesse contrastare la sovranità, che per femmina del volgo, e dopo avere simolato mancanza di prole al fratello, toccava a lui i mali ed i dolori del parto, lo fece vedere in eredità.