LIBRO XXXVI, CAPO XXIV. castelli. Egli perciò scorse invece le costa e la saccheggiò. Predò varii bastimenti, che portavano a Napoli viveri c mercanzie ; e per questa via potè conseguire il suo scopo. Imperciocché i napoletani, trovandosi cosi gravemente danneggiali nel loro commercio, costrinsero il duca di Ossuna ad astenersi dalle ostilità contro i veneziani, ed indussero il gabinetto spagnuolo ad incaricare il cardinale Borgia di concertare coll’ ambasciatore veneziano, residente in Roma, l’esecuzione del trattato di Madrid. Tultavolla nuovi progetti andava ruminando in mente l’irrequieto viceré. Trovò un pretesto per cui mandare i suoi vascelli nel golfo; per soccorrere, cioè, l’arciduca Ferdinando re di Boemia, a sedare le inquietudini, che disturbavano il suo regno, e mandargli a Trieste truppe ed armi ed ogni altra cosa che gli fosse tornala vantaggiosa in quella sua posizione. Ma il senato, fallo consapevole di questi movimenti, portò le sue lagnanze all’arciduca stesso, il quale non volendo ridestare le sopite inimicizie coi veneziani, fece intendere al duca di Ossuna, che scegliesse, fuor di quella, altra via per cui mandargli il domandalo soccorso. 1 veneziani conobbero, per tulle queste dimostrazioni della slealtà della Spagna, la necessità di rassodarsi vieppiù nella lega slrella con Carlo Emmanuele duca di Savoja. L’ ambasciatore Antonio Dona, clic slava in Torino, ebbe ordine di adoperarvisi, e Carlo promise, che, ove la repubblica venisse assalila, farebbe una diversione con un esercito di ventimila fanti e di Ire mila cavalli, purché gli fosse contribuito un sussidio di novantamila ducali al mese. Di questo trattato fu così circospetta la secrelezza, che il marchese di Belluina continuò le sue pratiche presso lo slesso Carlo Emmanuele, acciocché licenziasse, per ultima esecuzione dei patti, le truppe, che aveva di là dei monti ; e sebbene avess’egli risposto, doversene aspettare il consenso dei veneziani, perciocché quelle truppe erano allo stipendio del senato, il senato, sulla parola del ministero francese di un polente soccorso conlro i violatori del traltato, acconsentì fossero lice"*>al<*.