592 LIBRO XXXVI, CAPO I. ■ diceva ogni giorno (1). » Basta leggere i suoi scritti editi c ine-dili; basta consultare le testimonianze dei contemporanei; basta por mente alla stima, che di lui faceva la repubblica, nel mentre che, segregando le controversie temporali dalla dovuta venerazione alla spirituale potestà del pontefice, ossequiosissima si mostrava in ogni pratica e in ogni alto di religione cristiana cattolica ; per conoscere a tutta evidenza, che il dottissimo prelato gallicano era stalo indotto nell’ errore dalla sua troppa facilità in prestar fede ai racconti di Gilberto Burnet, nella vita di Bedello vescovo di Kilmore in Irlanda, il quale fu il primo a spargere del Sarpi discorsi e opinioni tendenti a screditarlo nella sua ortodossa credenza. Non è qui mio pensiero di accingermi a una difesa del Sarpi, il cui stile amaro e pungente contro la corte di Roma non potrà mai trovare giustificazione. Io prescindo dalle forme e dai modi del suo scrivere, e ne considero la sostanza, la dottrina, gli argomenti ; e quanto a questi, sono d’ avviso non potervi essere assennato uomo, che non lo debba confessare profondo nella scienza dei sacri canoni, siccome lo era nelle matematiche più sublimi. Un attestato della stima, in cui egli era tenuto generalmente per la sua sapienza, prima ancora che insorgessero le controversie con Roma, ne sia, che sino dall’ anno 1579, incominciò a sostenere i più cospicui ufficii dell’ istituto suo, sino a diventarne generale procuratore in Roma, stimalo e onorato dal pontefice Si-slo V; che nel 1593 il cardinale di santa Severina lo proponeva al papa pel vescovato di Miopotamo, e nel 1G00 il senato lo domandava a vescovo di Caorle, e nel 1602 Io proponeva pel vescovato di INona ; che i più illustri ingegni del suo secolo, i più valenti letterati di ogni nazione facevano a gara per entrare in relazione con lui. Ma quanto più saliva in alto nella stima dei (i) « Sous un troc il cachoit un coeur » les jours. » Histoire des Variations n calvinista et il travailloit sourdement à etc. liv. VII. » décrcditer la messe qu’ ¡1 disoit tous