anno 1609. U07 portò invece le lettere ad uno degl’ inquisitori di stato, il quale seppe venirne a capo ben presto. Ordinò tosto, che fossero catturali i due frati, e li sottopose a diligente inquisizione. Dalla quale risultò, — che molte persone nominale in quella cifra coll’ indicazione di padre, fratelli, cugini, venivano spiegate dalle conlracifre come persone di alto grado ; e che sotto il vocabolo di Quaresimale erano occultati tre differenti progetti. Questi, nei relativi processi, leggonsi esposti così : — « Il primo, perchè il padre (Paolo Sarpi) per la procidenza dell’intestino retto, aveva necessità di tenersi molto monda la parte, ogni otto giorni si lavava e si faceva radere; al quale uffizio non volle mai barbieri od altre persone secolari, ma gli si prestava fra Antonio, che tra tutti i frati gli era il più domestico e confidente. Trattavasi adunque d’indurre il detto frate a dargli un taglio di rasojo nel mentre servivaio in questo uffizio. » — • Il secondo, che da Roma gli sarebbe stata mandala cosa da porre nei cibi o nelle bevande, sicché con una fava avrebbono preso due colombe ; cioè, fra Paolo e fra Fulgenzio. » — « Il terzo, che fra Antonio prendesse in cera gl’ impronti delle chiavi delle camere del padre (Paolo) per farne fare le contraffatte, acciocché fra Gianfrancesco avesse chiavi sicure, per poter introdurre notte tempo nel convento due o più sicarii a trucidarlo. » Di questi tre progetti fra Antonio aveva accettato il terzo ; perchè il primo facevagli troppo ribrezzo, nè l’indole sua era alla a reggere alla vista del sangue ; ed il secondo era difficile, per non dire impossibile, ad eseguirsi, senza porre allo stesso pericolo di essere avvelenati anche gli altri frali del convento, coi quali soltanto, nè mai da sè solo, cibavasi il Sarpi. Sulla terza proposizione adunque aveva assunto l’incarico di operare il frale da Viterbo, e perciò avevagli dato il perugino istigatore quell’ invollo di cera, da cui ottenere l’impronta delle chiavi da modellarsi. Tuttavolla, poiché le dimostrazioni date in giudizio dai due frali colpevoli non bastavano a porre in chiaro, come la giustizia esigeva, tulio il