124 LIBRO XXXIII, CAPO XXXVII. novità ; ma clic, spirato il quinquennio, dovessero contribuire all’ erario pubblico, incominciando dal dì 21 febbraro 1386 more veneto, cLoc 1387, l’annua somma di quattro mila ducali ; e questa per poter esercitare il mestiere del prestito con pegno, purché gl’interessi dei loro prestiti non eccedessero il dieci percento senza carta e il dodici senza carta, come ho notato di sopra. Gravissime pene furono intimate ai trasgressori ; e fu dichiarato, che la suindicata contribuzione non li scioglieva punto dall’ obbligo di tutti gli altri dazi e gravezze verso 1’ erario. Furono assoggettati alla sorveglianza del magistrato dei Sopraconsoli, da cui dovevasi tenere registrato in apposito libro il nome di ciascun ebreo, il quale avesse esercitalo in Venezia 1’ usura, c da cui dovevasi presiedere alla vendita dei pegni, ogni qual volta fosse avvenuto di doverne fare : né altrove si vendessero i pegni, tranne che al pubblico incanto in san Marco od in Rialto. Della qual vendita percepiva il magistrato dei Sopraconsoli un denaro per ogni lira, che gli ebrei avessero incassato : il totale poi di questa contribuzione andava diviso per due terzi ai Sopraconsoli stessi, 1’ altro terzo era degli scrivani e banditori. 11 decreto, che assoggettava gli ebrei a queste discipline c che concedeva loro di abitare in Venezia, doveva durare un decennio. Fu in quel medesimo tempo, ch’eglino, lusingati, che queste proroghe, per cui venivano condotti e ricondotti in Venezia, non fossero che mere formalità politiche, mentre in sostanza vi avrebbero avuto perpetua dimora, formarono il pensiero di comperare un terreno, ove dare sepoltura ai loro morti. Fecero perciò istanza al doge Antonio Venier, e ne ottennero un pezzo al lido. Ottenutolo, si presentarono al magistrato del Piovego, il dì 25 settembre 1386, Salamon da santa Sofia e Crisanto da san-t’Apollinare, a nome della loro comunità, e pregarono perchè ne fossero loro circoscritti i confini. Nel relativo documento, che fu pubblicato dall’erudito Flaminio Cornaro (1), furono questi segnati (i) Eccl. Peri., tom. IX, pag. i»8.