82 LIBRO XXXIII, CAPO XXV. ad un fine così pio ed onesto, il pontefice era costituito giudice e definitorc di qualunque vertenza. » — (i) In un’ altra scrittura a parte contenevansi poi le cose da farsi in principalità subito, subito. E siccome i veneziani, a cagione della loro maggioranza nel numero delle galere, pretendevano un compenso maggiore, così fu dichiarato, che conosciutone il credito, ne avessero ad essere compensati colla somministrazione dei grani, ovvero di altre loro occorrenze, dalla parte del re di Spagna, dietro a quella misura di prezzo, che nc avesse stabilito il pontefice. C A P 0 XXV. Armamento elei Veneziani. Prima ancora che fossero condotte al termine le negoziazioni per la lega, il senato aiTreltavasi ad allestire nuove forze militari per poter uscire con più coraggio a conllitto contro i feroci avversarli. Eu comandato per ciò 1’ armamento di altre venticinque galere, delle quali venne affidalo il comando a gentiluomini veneziani cd a nobili della terraferma. Per accrescere il numero dei soldati e dei marinari, di cui la repubblica scarseggiava, fu pubblicato un editto di grazia a tulli gli esuli, acciocché potessero ritornare in patria ; a condizione per altro di dover servire nell’armata navale o per galeotti o per marinari o per soldati: a lutti i contadini, che fossero venuti volontariamente a questo medesimo servizio, fu promessa I’ esenzione personale per quattro anni da qualunque pubblica gravezza. Furono ingaggiati anche negli stati esteri quanti vollero concorrere al servizio della repubblica, onde formare dei rinforzi alle guarnigioni delle città marittime, ed ingrandire il più che fosse stalo possibile il corpo dell’ armata. (i) Gli articoli di questo trattato, che sono diciassette, possono vedersi presso lo storico veneziauo Andrea Morosini, nel lib. X.