flOO LIBRO XXXVI, CAPO I. » siamo ccrli, che continuerete nella medesima diligenza, abbiamo » però voluto aggiungervi, che ne sarà carissimo intendere alla • giornata pontualmente tutto ciò che possa appartenere alle loro » persone, ed ogni avviso, che ce ne darete, quanto più partico-» lare, tanto ne sarà più grato e di maggior soddisfazione. » Nè qui mi fermerò ad investigare da chi sia stata ordita l’infame macchinazione : se ne occuparono a lungo il Tuano (1), 10-spiniano (2), il Griselini (5) ed altri, e dimostraronla conseguenza della falsa supposizione, che il p. Sarpi fosse stato il primario istigatore all’ espulsione dei gesuiti e che per li suoi suggerimenti non abbia volulo il senato comprenderli nelle condizioni dell’ accomodamento. Tulli per altro acconsentono, che sebbene la trama sia stala ordila in Roma, siccome dai processi falline apparisce palesemente; lultavia il papa non ne fosse punlo consapevole (4). Checché se ne voglia conghietturare, cerio è, che il Pallavicino parlando del giudizio, che ne facea fra Paolo, dice francamente, eh’ ei ne riputò autore non chi era più verisimile, ma il più irritalo ; le quali parole fanno conoscere chiaramente, come noia il Griselini, che dal Pallavicino medesimo non ignoravasi l’arcano di quel-l’assassinio. Ristabilito il padre Sarpi in salute perfettamente, egli, che riferiva a particolare beneficenza di Dio la sua preservazione, appese in contrassegno di gratitudine ai piedi del Crocefisso dell’ altare, ove celebrava ogni giorno la messa, lo stilo con cui era stato ferito, aggiungendovi l’iscrizione : Ed in contrassegno della sua gratitudine anche verso il governo, che aveva provveduto con paterno affetto a tutti gli DEI FILIO LIBERATORI. (I) ffist., lib. CXXXVI1. (a) De fascinoribus Jesuitarum, lib. Ili, pag. Genevae, 1GG9. (3) Mem. Aned., pari. III. (4) Sed ignaro Pontífice: dice il Tuano, luog. cit.