116 LIBRO XXXIII, CAPO XXXVI. dal santo pontefice Pio V la festa della beata Vergine delle Vittorie, sotto il titolo del Rosario : taccio altre pubbliche allegrezze, che ne furono conseguenza ; taccio le pompose esequie, che per ordine del senato celebraronsi a suffragio dei magnanimi combattitori cristiani, che nel grande conflitto avevano lasciato per la causa di Dio e dello stato generosamente la vita. Al Giustiniano, ch’era stalo apportatore di si felice novella, fu conferito il grado di cavaliere della stola d’oro. Pochi giorni dopo 1’ arrivo di lui, giunse a Venezia Giambattista Contarmi, mandalovi dal supremo comandante della fiotta, per dare al senato più minuta e circostanziala notizia dell’ avvenimento e per condurre quattro gentiluomi spagnuoli destinali da don Giovanni d’Austria ai diversi principi, apportatori della notizia della conseguita vittoria : e questi furono : don Lopes di Figaroa al re cattolico, don Ernardo Mendozza'all’ imperatore, il conte di Piego al pontefice, e don Pietro de Zapata alla signoria di Venezia. Viceversa i varii principi italiani mandarono a Venezia ambasciatori a congratularsi dell’ ottenuta prosperità. Tra le tante impressioni di gioja, che il primo annunzio della vittoria, agitarono gli animi dei veneziani, uno fu pur lo sdegno e Tira contro i turchi mercatanti, che stanziavano in Venezia. Perciò, tumultuando alcuni del popolo contro di loro, ebbero a grande venlura di porsi in salvo in Cannarcggio, ov’ era già stato loro assegnato a domicilio, e che abitarono finché nel 1579 per decreto del senato passarono provvisoriamente presso a santi Giovanni e Paolo, donde nel 1621 venne loro concesso dalla repubblica il palazzo, ch’era stato successivamente dei duchi di Ferrara e di Michele Priuli vescovo di Vicenza, a san Giovanni decollato, il quale perciò ebbe il nome di fondaco dei turchi sino ai nostri giorni. Ed a dare pieno esaurimento alla narrazione dei fatti, che furono cqnseguenza della vittoria ottenuta dai nostri alle Curzo-lari, devo commemorare l’entusiasmo religioso, con cui la pietà