64 LIBRO XXXIII, CAPO XXII. Un tratto della sagace politica del senato in questo affare, fu di dare avviso della partenza del Ragazzoni a tutti i principi, che avevano avuto parte nel maneggio della lega progettata e d’istruirli altresi della vera cagione di questa sua missione ; sicché in loro entrasse il sospetto di una vicina alleanza tra la Porta e la repubblica : la qual cosa non avrebbe potuto certamente riuscire che a scapilo dei loro particolari interessi. CAPO XXII. Il duca di Paliano è mandalo a Venezia dal papa, per interrompere quel maneggio. E la comunicazione di questo maneggio produsse infatti I’ effetto, che il senato s’ era proposto. Pio V e il re di Spagna temettero le conseguenze di un accomodamento tra la repubblica di Venezia ed il sultano Seiimo II. Perciò videro la necessità di conchiudere veramente in fra di loro la lega. Pio V, per cercare d’interrompere le pratiche dei veneziani coi turchi, deliberò di mandare a Venezia Marc’ Antonio Colonna, duca di Paliano, acciocché a viva voce, e colla efficacia della sua eloquenza e del favore, che godeva presso il senato, potesse riuscire nello scopo ideato. \ Venn’egli di fatto a Venezia, ed ammesso in udienza dinanzi al Collegio, cosi parlò (1): « Non son venuto, Signori, per dispo-» nervi ad abbracciare la guerra, o per accendervi a seguitarla ; • conciossiaché questo generoso proponimento in molte operationi • vostre si é fatto troppo palese, nello scacciare da voi il chiaùs, » mandato per porre in campo negolio d’ accordo, nel mettere » insieme tante forze, con tanta sollecitudine, nel dare così espres-» sa commissione al vostro generale di presidiar Cipro, d’ esporsi (1) Ce ue ìees le sue parole il PaiulJ, luog. cil.. lib. 11.