286 d’ un amico? Ed io noi nascondo, sono appunto amico del maestro anzi dei maestri Ricci, con ciò sia cosa che chi scrive un foglio è soggetto pur egli ad essere amico di qualcuno, posto che si trovi questo qualcuno, che voglia esser amico di chi scrive un foglio. E qui si daranno forse persone così malevoli che non crederanno niente affatto al mio imbroglio, e peggio ancora a’ miei scrupoli, e alla mia carità per gli amici: genti crudeli che diffidano delle più pure intenzioni del cuore, perch’ ei non si vede! Ed è possibile che se ne trovino anche altre a cui parrà che questo non si chiami scrivere, e ch’io finora non abbia detto nulla, il che per certi riguardi potrebb’ anch’ esser vero. Se non che è questo un modo come un altro d’ empiere la Gazzetta, e se taluno mi domanderà domani: avete scritto I’ articolo del Colonnello? io potrò dir francamente e in tutta coscienza: l’ho scritto, in facoltà ad ognuno il rispondermi : oh il bello articolo !