anno 1606. 365 si stamparono dall’ una parte e dall’ altra non la si finirebbe mai più. C A P 0 XVIII. Mediazione della Francia per accomodare le discordie tra la corte di Roma e la repubblica nostra. Le trattative intanto dei principi, particolarmente del re di Francia e del granduca di Toscana, s’inoltravano sempre più per T accomodamento: ma il grande ostacolo slava in ciò, che il papa voleva, che la repubblica rivocasse le sue leggi e consegnasse i due ecclesiastici carcerali, e poscia avrebbe sciolto il doge e il senato dalla scomunica ed avrebbe levato dalla città e dallo stato di Venezia l’interdetto; e la repubblica invece voleva, che il papa togliesse le censure, prima che le cose ritornassero nello sialo primitivo, e che dipoi se ne trattasse dall’ una parte e dall’ altra. Si modificavano alquanto queste proposizioni ; vi si aggiungeva da un lato, vi si toglieva dall’ altro ; ma in fine poi, nulla si concludeva. E passarono così varii mesi. Finalmente si venne all’accordo, che la repubblica, in segno di ossequio verso la santa Sede, avrebbe fallo chiedere 1’ assoluzione dalle censure per mezzo degli ambasciatori della Francia e della Spagna ; che il papa 1’ avrebbe sciolta ed avrebbe mandato a Venezia un cardinale per quest’ oggetto ; che il doge rivocasse la sua protesta falla contro il breve delle censure; che i due ecclesiastici prigionieri fossero consegnali a chi il papa avesse perciò deputalo. Venne a Venezia il cardinale Gioiosa, munito di un breve apostolico, il cui tenore consisteva, — « che il papa con paterno » amore volentieri abbracciava quelli, che castigali prima con la » verga dell’ ecclesiastica disciplina, pentiti poi de’ loro errori » tornavano sul buon cammino ; che però havendo scomunicalo » Leonardo Donalo doge el il senato della repubblica venetiana,