anno 1606. 333 » siamo però siali concambiali di Brevi monitorii e severissimi » protesti, nel giorno slesso del santissimo Natale, in tempo di ri-» cever la sacrosanta comunione, e che il prencipe nostro Grimani » esalava l’anima, querelandosi anche a torto di noi con i principi » e con il concistoro de’cardinali. Tuttavia continuando noi nel » solito riverente ossequio nostro ed in segno di maggior umiltà, » con estraordinaria ambasciala abbiamo anco rinovalo ogni do-» vuto e conveniente ufficio, nè però si ha avanzato punto della » sua premeditata rigidità e consultala asprezza, anzi avendosi » maggiormente, e vedendo indurato 1’ animo suo da perversi » consigli, e risoluto d’indrizzare contro di noi, benché ìngiusta- • mente, interdetti ed altre sue volgari e solite armi, le quali, sic-» come giustificati appresso sua divina Maestà, non dubitiamo » poterci punto pregiudicare. Così abbiamo voluto in segno del-» T amore e benevolenza paterna farvi dei tulio consapevoli, così » che conoscendo noi ciò incontrare per la proiezione e diffesa dei » beni e dell’ onor noslro senza alcun delrìmenlo della Chiesa e di » Dio, ne sentirete dispiacere di così indebite ed inique operazio-» ni, e procurerete in ogni evento di difender le ragioni comuni, » anzi vostre particolari. » Data nel nostro ducal palazzo li 29 aprile 1606. » Ed inollre in questo medesimo giorno fu decrelato, che venendo dinanzi al collegio il nunzio apostolico, per volere presentare qualsisia breve o bolla pontificia, gli sia parlato in questa forma :— « Monsignore, potendo noi credere per le cose passate, » che il breve che V. S. R.ev.raa vuol presentare, contenga cose » spiacevoli e contrarie al merito, che ha la repubblica nostra re-» ligiosissima con la sede apostolica, intendiamo di non accettarlo, » come all’incontro accelleressimo sempre volentieri brevi della » santità sua quando fossero di soddisfazione, come si ricerche-» rebbe trattandosi tra padre e figliuoli; però V. S. Rev.m" se lo » potrà riportare, non intendendo, come abbiamo detto, di