20 LIBRO XXXHl, CAP. V. » ad un’allra sullo slesso proposito di Giambattista Ramusio nella • quale raccontasi il virtuoso cimento. Stefano Doleto, che in • quell’ incontro soggiornava in Venezia con titolo di scolare di • Balista Egnazio, e che nella sua matura eia si pose a scrivere » un trattalo de re navali, ricordandosi di aver veduta nell’ arse-» naie la Cinquereme del Fausto, e la funzione seguita a confronto » della trireme, così lasciò registrato nel suo trattalo inserito dal » Gronovio in Tliesanro Antiquit. Graec., tom. XI : Quinqueremis • et forniam et usum retulit Venetiis Faustus quidam venetus. Eam » pu/chre admodum exaedificatam vidinms in armamentario veneto • cum Venetiis ageremus prima adolescentia. Eam postea in mari » vidinms cursimi cum triremibus tenentem et cum iis de celeritate et » gravitate oneris ferendi cerlantem: idque senatus veneti jussu, ut » quae esse posset usus quinqueremium relati utilitas noscitur, quae • certe plurima visa est. Qual fosse poi il modello della Cinquereme • degli anlichi, e se gli ordini de’ remiganti fossero disposti per » via di piani o gradini, oppure se i remiganti slassero tutti sopra » un piano stesso, non è sì agevole spiegarlo : anzi da molto tempo • insorta è una disputa fra gli eruditi su tal materia, ma nuli’altro • fecero questi che rendere maggiormente arcana una da noi sì » distante notizia ; si possono leggere su questo proposilo Stefano » Doleto citalo, Lazzaro Baifio, Celio Calcagnino con cent’ altri. » Il peggio è, che nè pur di questa Cinquereme del Fausto, benché » recente a paragone delle antiche, si è conservato disegno alcuno. » Ma se degna di fede può riputarsi la storia di Natale Conti, » lib. XXI, pag. 449, ci porge qualche lume per Irarne in idea • la grandezza della Cinquereme Faustina. Instructum est, egli dice, » Venetiis remigio utrinque navigium insignis magnitudinis ad celeri-» tatem, quod fuit a Fausto quodam mathematica exeogitatum ad » imitationem antiquorum, instar insignis cujusdam propugnaceli, su-» per mare navigantis, in quo trccenta bellica tormenta varii generis » ad defensionem vehebantur. Sunt enim tanto aptiora rebus bellicis • quaeque navigia, quanto sunt agiliora et velociora. Nè ciò recar