I
anno 1569.	15
cristiani ; essere difficile ai veneziani, per la molta lontananza da Venezia, la sollecitudine e la prontezza nel dare aiuto all’ isola vigorosamente assalita dalle forze ottomane ; ed essere per tutto-ciò da ripromettersene felicissima la riuscita : la quale riuscita felice assicurerebbe il commercio ai musulmani, proteggerebbe i pellegrini, che sono diretti alla visita della Mecca, ed arricchirebbe l’erario della sublime Porla. » —
     Alle ragioni di questi si appigliò Seiimo, il quale anche senza il loro consiglio era già internamente risoluto di accingersi a quell’ impresa. Perciò diede ordini premurosi per la costruzione di nuove palandarie, per l’allestimento delle vecchie galere e per la costruzione di nuovi legni : comandò che le milizie si radunassero sollecitamente nella Caramania.
CAPO 111.
Carestia in Venezia : incendio nell’ arsenale.
     Due gravissimi disastri colpivano in questo medesimo anno la città di Venezia. Una straordinaria carestia aveva angustiato quasi tutta 1’ Italia ; cosicché non avevasi potuto approvigionare Venezia, com’era di consueto. Le biade, che per 1’ addietro si traevano dal regno di Napoli, furono cosi scarse che appena bastarono per la necessità degl’indigeni; ed egualmente avveniva negli altri luoghi, ed indarno perciò i legni veneziani venivano spedili qua e colà a caricare di granaglie. La quale carestia, nel doloroso frangente di una guerra vicina, diveniva assai più sensibile al senato, perciocché vedeva che per esso gli sarebbe riuscito impossibile il somministrare alle truppe i viveri necessarii per lo sostentamento della vita.
     Più funesta riusciva 1’ altro infortunio, clic sopravvenne la notte del lo settembre. Fosse a caso o fosse per altrui malizia,