anno 1616. 465 la cui lealtà non era del tutto sicura. In mezzo a tante dubbiezze, parlò di ben altro tenore Nicolò Contarmi, ponendo sotto gli occhi del senato queste considerazioni : « La nostra lentezza, diss’ egli, » ha ispirato l’audacia ai nemici della nostra quiete. In mille modi » ci furono violati i trattati, né v’ ha più luogo a soffrirne di van-» taggio. La provvidenza ci offre ora 1’ assistenza di un principe » generoso, il quale ha lo stesso interesse a scuotere il giogo, che » ci vien preparato. Chiuderemo noi dunque gli occhi per non » accorgerci dell’ indole e dei progetti del nuovo governatore di » Milano ? Egli non bada di violare i trattali e la fede: egli vuole » rendere dipendente il duca di Savoja, minaccia di molestare » noi pure. Ci sarà dunque interdetto d’intraprendere giuste » guerre senza 1’ assenso di lui, od il procurarci e conchiudere » la pace se non a condizioni, che di poco dalla schiavitù diffe-» riscono? Se poteste guardare con occhio d’indifferenza i mo-» ti vi, che interessano 1’ onore e la dignità della repubblica, pen-» sale, che il solo mezzo di allontanare la guerra da voi egli è » 1’ accenderla negli stati altrui. Qual maggiore attestalo può » darvi della sua lealtà il duca di Savoja, quanto il provocare • contro di sé quel nemico che dobbiamo temere di più ? Come • potrebb’ egli abbandonar noi, allorché foss’ egli abbandonato da » tutti ? La somiglianza degl’ interessi forma e rassoda 1’ unione » dei principi. Al duca di Savoja é necessario il nostro soccorso; » ed a noi sono necessarie le sue diversioni. Noi non potremo » giammai piegare ai nostri voleri 1’ arciduca Ferdinando finché » non ci saremo liberali dagli spagnuoli. Quanto poi alle spese » necessarie per mandare ad effetto colesta risoluzione ; non ci » hanno eglino lasciato i nostri maggiori uno stato opulento, ac-» ciocché ne adoperassimo i tesori a mantenerne la gloria e la » dignità? D’altronde la condizione dell’ultimo trattato assicura » al duca di Savoja la nostra assistenza. Non v’ha esempio nella » nostra storia a dimostrare che la parola dei veneziani sia riuscita » mai vana. A quali amici avremo noi nell’ avvenire il coraggio vol. ìx. 59