106 I.IBBO XXXIII, CAPO XXXIV. generale di Muslafà pascià, accompagnato da Astore Maglione, da Luigi Marliucngo, da Antonio Quiriui e da altri capitani, non che da alquanti gentiluomini greci, tutti a cavallo e scortati da quaranta fucilieri a piedi (1). t|- Il Bragadin precedeva gli altri : era vestito di porpora col-1’ abito suo ordinario di magistrato: era sotto un’ ombrella rossa, distintivo, della sua dignità. Fu accollo con dimostrazioni onorevoli. Quindi cull ò con lui a colloquio Muslafà intorno ai varii accidenti dell’ assedio, e dopo averne parlato a lungo, gli domandò quale cauzione gli avrebbero potuto esibire pel libero ritorno dei vascelli, che li dovevano trasportare ìin Candia. Al che rispose il Bragadin, potersene fidare nella lealtà del governo veneziano: negli articoli della capitolazione non essersi parlalo di veruna sicurtà su tale proposito : non sapere d’ altronde quale gli e ne avesse potuto dare. « Lasciatemi questo giovine, soggiunse Musíala additando • Antonio Quirini ; non domando di più. » Se ne scusò il Braga-din con inolia fermezza, mostrandogli che ciò era un violare la lede della capitolazione. Laonde il pascià adirato bestialmente, proruppe in parole ingiuriose, accusando i veneziani di avere fallo scannare i prigionieri turchi : e sempre più crescendo il suo furore, comandò, che fossero lutti legati e condotti fuori del padiglione ; quindi li fece lutti tagliare a pezzi, tranne il Bragadin, ch'era riservalo a ben più doloroso supplizio. Da prima gli fece alquante fiate snudare il collo sotto la scure del carnefice, per moltiplicargli più fiale il terrore della morte : poi gli fece tagliare per allora le orecchie, e lo fece condurre in giro ignominiosamente per le contrade della citlà, eli’ egli aveva difeso con lauta gloria. Finalmente, strascinalo sulla pubblica piazza, fu legalo alla pietra della berlina e fu scorticalo vivo : orrendo supplizio sopportalo da quel magnanimo % cou eroica (i) Partila» lib. II. Erroneamente il «cavallo.'« Convien dire, eh1 egli qui ab-Darù ( hb. XXPII, § X.lf') lo dice in ve- bia sbagliato nel copiare, mutilandolo, il ce u scortato da quaranta uomini tutti a Parula.