174 U1SK0 XXXIII, CAPO XLV. » nella guerra, qual fine sperare nc possiamo, quale ristoro delle • lanle spese, qual premio delle noslre fatiche, credo che l’ispe- • rienza delle cose in questo tempo successe, possa prestarne • assai chiaro et certo ammaeslrainenlo. Il primo anno vera-» mente confidando di poter accompagnare le noslre con altre » forze et soccorrere il regno di Cipro, perdemmo la città nobi-» lissima di Nicosia. Tuttavia niente rimettendo del vigore del-» l’animo continuammo prontamente nelle provisioni della guerra, » allettali dalla speranza di potere, stringendoci in più stretta » confcderaiione co i prencipi christiani, ristorare il danno pas-» salo. Ci concesse Iddio miracolosamente una tale vittoria dei » nemici, quale a pena era alcuno ardito di desiderare : et non-» dimeno non so per quale o colpa o disgralia nostra si perde • miseramente la città di Famagosta, et si convenne cedere al > nemico vinto il possesso quieto et sicuro di tutto quel regno. Ma » il piacere d’ haver dato principio al vincere, non lasciava sen-t tire il dolore della certa et grave perdita ; onde con non mi- • norc ardire et prontezza ci volgemmo il terzo anno a fare gran- • dissimo sforzo d’ armi, ad accrescere 1’ armata, i soldati ; non » risparmiare ad alcuna spesa o perdonare ad alcuno incommodo. » Queste cose quale beneficio n’ habbino partorito, lo veggiamo » pur troppo chiaro. Sono state le noslre galee lanlo tempo » otiosamenle a Corfù, aspettando gli ajuli de’collegati; et quando » pure speravasi, che superate 1’ altre lanle difficoltà, si dovessero » unire le forze insieme per andare contra i nemici, bisognò la-» sciare loro in preda le nostre isole et far ritornare adielro la • nostra armata, con maggior danno della riputazione et del » tempo che si perdeva, che beneficio delle forze che s’ acqui- • stavano da tale unione. Et finalmente quando pur la fortuna ci • pose innanzi insperale occasioni d' abbattere i nemici, conve-» nimmo abbandonarle, per essere stati noi abbandonati da gli • amici, levandoci importunamente dal porto di Navarino con • niente necessaria, ma ben poco honorevole et molto dannosa