anno 1598, 289 di que’ malfattori. Giuntovi, ne fece impiccare molti, molti ne fece porre in carcere: quindi sottoscrisse un trattato col provveditore Filippo Pasqualigo, per cui fu convenuto di scambievole assenso, che gli uscocchi non più avessero libertà di uscire dalle loro montagne, e che si guardassero sotto pena della vita da recare la più lieve molestia od insulto alle navi dei veneziani e dei turchi. Fu data esecuzione al trattato : ma gli uscocchi irati per sì dura condizione, a cui erano stati condannati, sorpresero il Rabalta nella sua abitazione e lo trucidarono. Nè più ebbero in seguito l’audacia di molestare la repubblica di Venezia colle loro piraterie. CAPO XVII. Enrico IV, re di Francia, è ascritto alla nobiltà veneziana. Una vertenza di qualche momento insorse nel 1600 tra il re di Francia e il duca di Savoja per la sovranità sul marchesato di Saluzzo, cui questi s’ era approprialo nel tempo dei politici sconvolgimenti. N’era troppo importante il possesso sì pel redi Francia che pel duca di Savoja, perciocché intermedio tra 1’ uno e 1’ altro principato, sicché lo si riputava a buon diritto la porla dell’ Italia. I veneziani, che temevano di una rottura, la quale sarebbe riuscita funesta di troppo all’ Italia, fecero buoni uffizi col papa, acciocché si unisse a loro, per indurre ad amichevole com-ponimento i due principi litiganti. L’intervento ottenne 1’ effetto desiderato : furono proposte varie maniere di accomodamento : alla fine vi si riuscì con un cambio. Al duca di Savoja rimase il marchesato di Saluzzo e il re di Francia n’ ebbe in compenso la Bresse con le sue dipendenze. Enrico IV aveva fatto annullare il suo matrimonio con Margherita di Valois, ed in quest’anno medesimo aveva sposato Maria de Medici, figliuola di Francesco granduca di Toscana. Per vol. ix. 37