58 LIBRO XXXIII, CAPO X. risposta alla lettera del sultano sia siala dala a! chiùs prima di congedarlo dall’ udienza ; e perciò, io soggiungo, prima di leggere la lettera, anzi prima ancor di tradurla : lo che fu fallo di poi (1). Ecco le belle notizie, che spacciano della nostra repubblica gli scrittori forestieri. CAPO X. Lettera del sultano: risposta del senato. Della lettera di Seiimo compendiosamente ci reca il contenuto colle seguenti parole il Paruta : « Era la prima parte di quelle » lettere piena di molte querele contra ’ Vineliani ; perchè haves-» sero essi conturbali gli antichi confini della Dalmatia, che erano * siati all’uno et all’altro imperio posti nelle conventioni fatte con » gli suoi predecessori; che conira le vecchie et nuove capitula- • zioni fosse slata dalli capitani delle armate Vineliane tolta la vita » a molti munsulmani corsari, dopo che vivi erano stati presi nel » conflitto; ma particolarmente che fosse del continuo dato ricetto » sopra l’isola di Cipro a’corsari Ponentini, che tenevano infe-» stati i suoi luoghi vicini et impedita a’ suoi sudditi la navigatio-» ne di quei mari. Però nella fine richiedeva, che volendo i » Vinetiani continuare seco nell' antica amicitia , gli dovessero • dare l’isola di Cipro, per levare quesla principalissima occa-» sione che nutriva tra loro le discordie; et che altrimenti facendo » si preparassero per sostenere una gravissima guerra per terra » et per mare, perchè mandarebbe la sua armata con potentissime » forze a prendere quel regno, et da ogni altra parte assaltarebbe » il loro dominio : et che confidava in Dio patron delle vittorie, * et nel beato suo profeta Mahometh, per cui favore era stato (i) Ved. ¡1 Paruta, luog. cit., il Galluc- nazionali, meglio che sui mss. della hiblio-ci, il Contarmi, il Manolesso ed altri, che teca del re di Francia, ne scrissero sull’ appoggio dei documenti