138 LIBRO XXXIII, CAPO XXXVII. perché speravasi di ridurli a moderarlo con una demente condiscendenza. A ciò si persuade il Gallicciolli (1), e lo reputa probabilmente avvenuto nel 1196, perciocché nel diario del Priuli(2)ebbea trovare la seguente nota: • 2 gennaro M. V. Fu preso, che gli ebrei » per la guerra dovessero pagar due. 10,000 all’anno; poi, per par-» le presa in senato donassero due. 23,000. Donde molti dubita-» vano, che si dovessero levar dalla città per tante angustie. Tamen » i padri lo facevano per il gran bisogno e tutta la cillà era gran-» demente angarizata, salvo loro, i quali avevano grandissima e » incredibile utilitade, che mangiavano tutto il paese, che era » veramente una compassione, et ricevevano tanta utilitade, che » benissimo potevano sopportar tante angarie, quante le venivano • ogni giorno date, con utilitade ancora grande. E lo stato veneto » ancora egli per il bisogno grande del denaro stroppava gli occhi » c sopportava qualcosa. • Per questa nuova imposizione de’ 10,000 ducati annui e per la precedente de’ 1000, stabilita loro sino dal primo tempo della loro ammissione in Venezia ad esercitarvi i loro mestieri, venivano ad essere gravali di un’annuale contribuzione di 11,000 ducati : né questa, secondoché osserva il sunnominato Priuli, era punto esagerala od ingiusta, al confronto delle moltiplici fonti di lucro che vi facevano, estorcendo ai poveri ed approfittando delle cir-stanze luttuose dello stato, le quali persino costringevano il governo a stroppare gli occhi ed a sopportare qualcosa. Eppure, nel 1509 more veneto, cioè nel 1510, a’21 di febbraro, fecero istanze al senato per essere sollevali da quel tributo, che dicevano troppo grave ; e la condiscendenza del governo giunse a tanto, che ne ottennero in parte un sollievo, a condizione, che dovessero più diligentemente osservare le discipline loro stabilite. Ma fecero invece il contrario : perciò nel 1511, il di 8 aprile, fu comandalo, che Judaei de Venetiis expellantur (3). Il quale comando non ebbe (i) Mem. ven., pag. 3o, del tom. 11. (j)Ms. Svajer, ora della bihl. Marciana. (3) Lib. P dell’ Avrò»., cari. i;;>.