220 LIBRO XXXIV, CAPO IV. Trevisan, il dì 3 maggio 4577 : fu compiuto l’edifizio dopo un lavoro di quindici anni : lo consecro solennemente il patriarca Lorenzo Priuli, il dì 27 settembre 1592. CAPO IV. Piraterie degli uscocchi. In mezzo a tante sciagure, che affligevano Venezia, la repubblica ebbe da stare continuamente in lotta contro gli uscocchi, pirati famosi, i quali avevano il loro principal nido nell’ isola di Segna, nella Dalmazia austriaca. Costoro molestavano gravemente la navigazione del golfo, impedivano il commercio nazionale, predavano indistintamente le navi, in cui s’ abbattevano, sì dei turchi che dei veneziani. Perciò ne soffriva assai danno anche il commercio di Costantinopoli ; e quindi la corte ottomana andava facendone sempre nuovi lamenti, quasiché sospettasse, che i veneziani favorissero coteste piraterie od almeno non le impedissero, per fomentare indirettamente una guerra contro la sublime Porta. Queste lagnanze raddoppiarono nel senato l’impegno e le sollecitudini a reprimere e sterminare la baldanza di costoro, sì per la sicurezza del proprio commercio e sì per dissipare ogni ombra di sospetto nei turchi. Il senato adunque, per mezzo del suo ambasciatore alla corte imperiale, Vincenzo Tron, fece istanze caldissime a quel sovrano, acciocché cooperasse anch’egli alla distruzione di costoro, secondando colle sue forze militari le operazioni marittime, a cui sareb-besi accinta la repubblica. Massimiliano promise molto, ma nulla fece. Persuaso allora il senato di dover operare da sé solo, formò una squadra di galere, di cui affidò il comando ad Ermolao Tie-polo, con ordini severissimi di dare la caccia a cotesti violatori del diritto delle genti, e di trattarli senza riguardi. Tostochè comparve sul mare questa squadra, i pirati si rifugiarono nei loro consueti