ANNO 4 569. H Costantinopoli querele gravissime, perciocché essendo i veneziani cosi vicini ed esercitando il diritto di sovranità sull’Adriatico, non si movessero a reprimere quei barbari: per le quali querele sospettando prudentemente il senato, che la potenza ottomana avrebbe forse voluto intraprenderne lo sterminio, e temendone per la repubblica conseguenze non impossibili, e cercandone rimedio per la sicurezza del commercio con lutto il Levante ; non per ubbidire alle intimazioni dei turchi, che non ne fecero, ma per provvedere a sé stesso cd all' onore della bandiera di san Marco, mandò una squadra contro coloro e distrusse alquanti dei loro navigli. Ed a proposito delle molte favole introdotte qui dal Darò, quasi a preparamento del suo racconto sulla famosa guerra di Cipro, il traduttore della storia di lui non può astenersi dal notare (1), ed a buon diritto, cosi : • Confesso, eh’ é un assai tedioso » ufficio quello del dover commentare uno scrittore, che provve-» duto di non comune ingegno e fornito di gran materiali, usa i quei due mezzi importantissimi più presto che a giovamento del • vero, a fabbricar sogni, chimere, ipotesi e a mettere insieme » una storia, che se é per molte parti degna di una giusta corn-» mondazione, lo é ancora di biasimo per una parzialità soverchia, » che troppo spesso rivela essere mosso T autore da fini tuli’altro » che liberali. Che ciascuno abbia le sue opinioni, che inclini più • per 1’ uno che per 1’ altro, il capisco ; ma che si abbiano a men-» tire i falli, mutilarli, sformarli, capovolgerli, per far loro signi-» ficare ciò che si vuole, é cosa da non comportarsi eziandio quan-» do non nuocesse alla reputazione o all’amor proprio di nessuno.* Eppure egli è questo il prediletto uffizio del Darù : più e più volte l’ho già dimostrato sino all’ evidenza. Ma lasciando ora le nostre lamentanze per così enorme infedeltà di uno storico, il quale appunto per siffatto suo sistema si e guadagnato il favore degli stranieri, che ignari affatto delle più (i) Ivi,”pàj. io, in annoi.